Famiglia

Caro Monti, così non va…

Lettera aperta delle famiglie numerose al premier

di Sara De Carli

Caro presidente Monti, così non va. È questo il sunto della lettera aperta che le famiglie numerose hanno recapitato questa mattina al premier.

La lettera comincia così: «Quando Lei, professor Mario Monti, è stato chiamato a guidare un nuovo governo, anche noi, assieme alla stragrande maggioranza delle famiglie italiane, abbiamo rialzato la testa. Nel principio di equità c’era la strada aperta per fare giustizia alla famiglia, alla famiglia numerosa in particolare. L’abbiamo rialzata con stima, con fiducia e, lo permetta, con affetto vedendola assieme a sua moglie, pensando alla sua famiglia. Ma poi su quella strada non abbiamo visto arrivare nessuno o quasi».

La lettera è dell’Associazione nazionale famiglie numerose, ma accanto al presidente Mario Sberna, alla conferenza stampa di questa mattina, siedeva Roberto Bolzonaro, il numero due del Forum delle associazioni familiari, già accusato da più parti di un’eccessivo e ingiustificato entusiasmo per il governo Monti e il suo sconto sull’Imu – unica misura di equità in ottica family friendly che in realtà si è vista fin’ora. In qualche modo, quindi, quella di oggi è anche una correzione del tiro del Forum intero.

«Abbiamo chiesto un incontro con il ministro Giarra, perché anche le famiglie siedano al tavolo come parte sociale per la riforma dell’Isee», dice Mario Sberna, presidente di ANFN. Molto interessanti, a suo parere, le «ammissioni di responsabilità» da parte dei politici presenti, con Mimmo Lucà che avrebbe riconosciuto che «negli ultimi 15 anni le famiglie stanno peggio, e la politica deve assumersi le proprie responsabilità» e l’unanime accusa nei confronti dei sindacati, «Cisl compresa», sottolinea Sberna, che «hanno completamente dimenticato la famiglia», con il risultato che, «come ha ben detto Paola Binetti, sono i nostri bambini oggi che mantengono i nonni».

La lettera continua così: «Teniamo alta la testa perché, anche con il contributo della nostra Associazione, i termini del cosiddetto ‘problema famiglia’ sono ormai chiari, come sono già pronte alcune precise indicazioni per una politica familiare strutturale ed organica, rivolta alla promozione della famiglia e non solo alla sua assistenza. Piste di soluzione che molte famiglie della nostra Associazione nel corso degli ultimi mesi sono venute a Roma per presentare davanti a Montecitorio, a cominciare da una revisione delle scale di equivalenza dell’ISEE, alle proposte su una legge delega che tenga adeguatamente conto dei carichi familiari per un fisco a misura di famiglia, ad una revisione degli scaglioni tariffari delle bollette elettriche, della luce e del gas che considerino quanti volti vivono dietro ad un contatore, ad un’età pensionistica proporzionata anche al numero dei figli messi al mondo, perché non può essere considerata in egual modo la donna lavoratrice e la madre lavoratrice.

Tutto questo noi vorremmo esporre – precisandolo – al ministro Andrea Riccardi che ha una delega sulla famiglia e al ministro del lavoro Elsa Fornero che per la sua storia sa cosa vuol dire una famiglia. A Lei chiediamo di aprirci la strada ai due ministri e di facilitarne poi il compito. Dietro le nostre spalle non c’è la forza dei sindacati, ma solo la vita dignitosa e bella, anche se molto spesso dura, delle nostre famiglie, se non di tutte le famiglie italiane per le quali, in definitiva, lavoriamo, strappando tempo e denaro alle nostre stesse famiglie».


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