Non profit

Braccio di ferro Brasile-Fifa sulla birra

In Brasile l'alcol è bandito dagli stadi per legge. Ma la Federazione non ci sta. Chissà perché?

di Gabriella Meroni

La birra <<deve essere venduta>> durante i Mondiali di calcio in Brasile nel 2014. E’ quanto ha intimato la Fifa alle autorità brasiliane. Il segretario generale Fifa  Jerome Valcke ha parlato di <<diritto di vendita>> che dovrebbe essere inserito nella legislazione speciale relativa ai Mondiali che il Congresso brasiliano si appresta a varare. Uno dei maggiori sponsor della Fifa è la birra Budweiser.

La legge ordinaria in Brasile prescrive il bando totale di tutte le bevande alcoliche dagli stadi del paese, e il ministro della Sanità Alexandre Padilha ha già fatto appello al Congresso perché non tocchi questa parte della normativa. Dal canto suo, Valcke ha appena concluso un tour in Brasile per assicurarsi che il pacchetto legislativo relativo al Mondiali, già in ritardo rispetto ai tempi di discussione previsti proprio a causa del problema alcol-negli-stadi, venga approvato dal Parlamento senza intoppi. Durante la visita, Valcke ha criticato la lentezza dei lavori per adeguare gli stadi brasiliani all’importante appuntamento, e sulla questione birra è stato chiarissimo: <<Le bevande alcoliche fanno parte della Coppa del Mondo>>, ha detto, <<quindi dovranno esserci. Scusate il mio tono un po’ arrogante, ma su questo punto non siamo disposti a negoziare>>.

Il governo brasiliano è già stato battuto dalla Federazione internazionale calcistica quanto alla proposta di offrire biglietti a prezzo scontato per studenti ed anziani. Il divieto di bere alcol durante le partite di calcio risale al 2003, anno in cui vennero varate una serie di misure finalizzate a ridurre la dilagante violenza negli stadi.





“E’ nostra precisa convinzione che sia compito di tutte le imprese operanti in Italia che ne abbiano la possibilità di operare per la tutela dei beni culturali del nostro Paese, in particolare le banche”. A ribadirlo è stato  il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo Giovanni Bazoli, presentando a Milano il catalogo del Museo Diocesano. “Questo -ha continuato Bazoli- non mi mette in una posizione eccentrica rispetto a chi sostiene che il dovere delle banche è anzitutto quello di realizzare profitti, ma questi devono essere sempre accompagnati dall’attenzione anche alla crescita civile e culturale del Paese, non solo economica”. “Se si fa questo -conclude Bazoli- anche i risultati economici sono acquisiti in modo più sicuro e duraturo”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA