Mondo

Disgelo economico tra Stati Uniti e India

Bush ha deciso di eliminare le sanzioni decise nel 1998 contro il Paese asiatico per lavorare con esso allo scudo nucleare

di Gabriella Meroni

L’amministrazione Bush sta per dare il via ad una nuova alleanza con l’India, considerata un partner strategico ed importante per gli Usa nell’ambito della regione asiatica, da un punto di vista sia economico che politico. Come prima manovra l’amministrazione chiedera’ al Congresso di alleggerire le sanzioni economiche e militari imposte all’India nel 1998. Secondo il New York Times, Bush a questo proposito dovrebbe ottenere entro il mese di settembre il sostegno della maggior parte dei legislatori, tra cui lo stesso presidente della commissione esteri del Senato Joseph R. Biden, un democratico del Delaware. Biden aveva infatti dichiarato in una intervista di avere espresso il suo supporto a Bush attraverso una lettera, in cui suggeriva di eliminare le sanzioni contro l’India prima dell’assemblea Onu di fine settembre. In quella occasione infatti il Presidente Usa dovrebbe incontrare il primo ministro indiano Atal Behari Vajpayee. In programma per l’inizio dell’anno prossimo e’ anche una visita di Bush a Nuova Delhi. Secondo i funzionari della Casa Bianca, le sanzioni contro l’India sono piu’ simboliche che pratiche, ma il New York Times vede in realta’ nell’apertura a Nuova Delhi qualcosa di piu’: il riconoscimento Usa che la seconda nazione piu’ popolata del mondo si e’ fatta spazio nel club nucleare, perche’ ”e’ una potenza la cui genialita’ non puo’ essere chiusa dentro una bottiglia”. In vista della costruzione di uno scudo missilistico questo dietrofront americano non e’ affatto imbarazzante. Tra l’altro, il ministro delle difesa indiano Jaswant Singh aveva manifestato a Bush la propria simpatia per lo scudo nonostante, secondo gli esperti, potrebbe avviare una corsa alle armi nell’intera regione nel caso in cui la Cina cominciasse ad espandere in risposta il proprio arsenale. ”Vogliamo trattare l’India realisticamente per cio’ che e’, un paese importante ed una potenza emergente” ha detto il Rappresentante Usa per il commercio, Robert Zoellick. ”Gli Usa apprezzano il fatto che l’influenza dell’India si estenda sino all’Asia meridionale”. Secondo Zoellick, occorre lavorare con l’India per combattere il terrorismo, il diffondersi delle armi nucleari, per promuovere i diritti umani e proteggere l’ambiente. Zoellick inoltre ha invitato l’India a rompere indugi e resistenze e ad aprirsi ai colloqui con il Wto, nella riunione nel Qatar del mese di ottobre. Anche la ricca comunita’ indo-americana gioca un ruolo essenziale in questa vicenda: molto bene organizzata, per lo piu’ specializzata in alta tecnologia, politicamente astuta, gioca un ruolo fondamentale nella politica americana. Basti pensare che il Presidente Bush la aveva pubblicamente ringraziata per le donazioni generose fatte durante la campagna elettorale. Il termine delle sanzioni consentira’ all’India di rafforzare i controlli sulla manifattura dei materiali per le armi nucleari. Al momento le esportazioni militari in India ed a compagnie che si crede siano collegate al programma nucleare indiano, sono del tutto bloccate. Alleggerirle significherebbe per l’industria bellica Usa avviare operazioni militari congiunte con l’India e vendere armi e teconologia non nucleare a questo paese. Anche se il vice segretario di stato Richard Armitage ha dichiarato giorni fa che l’apertura all’India ”non nasconde il desiderio di creare un contrappeso alla Cina nella regione asiatica”, l’India e gli Usa condividono moltissimi interessi legati alla sicurezza ed al controllo del continente asiatico. A preoccupare Washington e Nuova Delhi sono innanzitutto le mire cinesi nell’area del Pacifico. India ed Usa vogliono fronteggiare l’estremismo islamico, particolarmente nel Pakistan accusato di avere acquistato armi e tecnologia militare dalla Cina e di sostenere i ribelli islamici nel Kashmir (secondo Clinton la polveriera piu’ pericolosa del mondo). Gli Usa comunque non vogliono relegare il Pakistan in un angolo perche’ cio’ rafforzerebbe i pericolosi rapporti tra Pakistan ed Afghanistan. Alcuni funzionari Usa avevano infatti proposto di alleggerire alcune sanzioni contro Islamabad ma la loro proposta era stata ”archiviata” perche’ considerata prematura. L’India per quanto riguarda la vendita di armamenti nucleari sara’ ”d’esempio” per il Pakistan, dice il presidente della Commissione Esteri del Senato ed intanto Bush ha nominato come suo ambasciatore a Nuova Delhi Robert D. Blackwill, ex capo del consigliere per la sicurezza nazionale Condoleeza Rice durante la presidenza di Bush senior.


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