Politica
Monti e lo “scippo” dell’8 per mille
Tutto quello che il governo non ha detto in edicola su Vita magazine
«La Presidenza del Consiglio dei ministri rende noto che per l’anno 2011 non è stato predisposto il decreto di ripartizione della quota relativa all’8 per mille dell’Irpef a diretta gestione statale (…) per mancanza di disponibilità finanziaria». Con queste parole il governo gelava, il giorno dopo Capodanno, le speranze dei tanti enti non profit che avevano richiesto i fondi dell’8 per mille per progetti di solidarietà rivolti ai rifugiati o ai popoli affamati. Niente soldi, diceva Monti, perché quest’anno l’8 per mille (145 milioni di euro) andrà per più della metà (64 milioni) agli aerei della protezione civile e per un’altra fetta (57 milioni) al miglioramento dell’edilizia carceraria.
Una mossa che, se non è la prima volta che ricorre (in passato i fondi dell’8 per mille statale erano andati a finanziare diverse voci di bilancio, dalla guerra in Iraq alle pensioni dei piloti Alitalia) è comunque una violazione della legge che disciplina questo strumento. La normativa infatti dice che i fondi dell’8 per mille a gestione statale devono andare solo a quattro obiettivi: fame nel mondo, calamità naturali, conservazione dei beni culturali e assistenza ai rifugiati. In passato gli altri governi (in questo si distinsero i vari esecutivi Berlusconi) avevano tagliato sì il fondo, ma comunque destinato qualche milione agli obiettivi di cui sopra; il governo Monti ha stabilito invece un record negativo, ovvero lo zero assoluto devoluto alle finalità solidaristiche di legge.
I conti sono presto fatti: su un 8 per mille che ammonterebbe per il 2011 a 145 milioni, 64 milioni vanno alla protezione civile, 57 alle carceri, e fa 121 milioni; e il resto? Vita è riuscita a scoprirlo, interpellando direttamente gli uffici di Palazzo Chigi. Gli altri 24 milioni – di cui il comunicato ufficiale non faceva menzione – sono finiti anch’essi a tappare vari buchi di bilancio: <<I fondi dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale, pari a circa 145 milioni di euro per il 2011, hanno subito numerose decurtazioni per effetto di provvedimenti legislativi che ne hanno azzerato la disponibilità>>, ha riassunto la dottoressa Diana Agosti del Dica, il Dipartimento per il coordinamento amministrativo della presidenza del Consiglio. <<Inoltre, per effetto delle rimodulazioni di spesa disposte in occasione degli interventi di manovra finanziaria, è derivata una ulteriore riduzione di quasi 24 milioni di euro>>.
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