Famiglia

La Papa Giovanni plaude all’apertura agli stranieri

Il commento al pronunciamento del giudice milanese

di Redazione

L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, esprime apprezzamento per il pronunciamento del giudice del lavoro del tribunale di Milano che ha accolto il ricorso dello studente pachistano di 26 anni, regolarmente residente in Italia, cui era stato impedito di partecipare al Bando di Servizio Civile per  il quale uno dei requisiti previsti è però la cittadinanza italiana.

 L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è stata tra i primi Enti a proporre il Servizio Civile agli Obiettori di coscienza fin nel 1972 e successivamente a promuoverne l’impiego anche all’Estero, ritenendo l’esperienza di Servizio Civile come fondamentale opportunità per ogni giovane di formazione alla cittadinanza e di partecipazione alla costruzione di una società solidale.

Riteniamo che questa esperienza debba riguardare tutti i giovani che, indipendentemente dalla propria cittadinanza, scelgono di contribuire alla difesa non armata e nonviolenta della Patria, impegnandosi in un anno a servizio della collettività. Nel caso di giovani non italiani questa è una opportunità ulteriore di integrazione ed inclusione che favorisce la coesione sociale e promuove la condivisione ed il radicamento dei valori Costituzionali.

 Pertanto, pur riconoscendo il momento estremamente difficile per il Servizio Civile e per il paese, l’Associazione auspica che, anche grazie a pronunciamenti come quelli del Tribunale di Milano, il Servizio Civile possa divenire sempre più esperienza inclusiva di difesa della Patria, intesa come insieme di persone legate da un vincolo di solidarietà.

L’augurio al Ministro Riccardi ed al  Governo è di riuscire a cogliere i segni positivi di questo tempo di crisi per contribuire, anche attraverso il Servizio Civile, alla ripresa del nostro Paese.


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