Sostenibilità
Bioshopper: quanta confusione tra i commercianti
I dati della ricerca di Ispo: 1 su 4 non conosce la differenza tra biodegradabile e compostabile
L’indagine “su utilizzo e valutazione dei nuovi bio-shoppers tra i negozianti di generi alimentari” ha dipinto il comportamento dei commercianti italiani. E i dati non sono incoraggianti. Secondo Ispo infatti «solo un negoziante su 10 supera l’esame “compost”», cioè utilizza buste non solo biodegradabili ma anche compostabili. «Tre su 10 usano prodotti sbagliati». E «6 su 10 materiali su cui non hanno certezze». Senza contare un dato ancora più allarmante: un commerciante su tre non si adegua alla legge e continua a smerciare i vecchi sacchetti di plastica.
Non sempre però si tratta di malafede. Spesso il motivo è l’ignoranza. Infatti 1 su 4 dichiara di non conoscere la differenza tra biodegradabile e compostabile. E ancora di più ignorano l’esistenza della certificazione per il compostabile. Non solo: «di tutti i negozianti che usano il biodegradabile, la metà è certa che si tratti anche di compostabile». Se poi si scopre che «4 professionisti su 10 lamentano una mancanza di informazione riguardo alla normativa» è chiaro che forse qualcosa dal punto di vista della comunicazione non ha funzionato.
In allegato la ricerca integrale
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.