Mondo

Cortina, “paradiso” fiscale

Blitz della Finanza rivela i "miracoli" dei falsi poveri

di Franco Bomprezzi

Il blitz delle Fiamme Gialle fra i vip di Cortina ha rivelato ciò che era facile immaginare, ovvero una enorme distanza fra il tenore di vita dei villeggianti o dei residenti e le relative dichiarazioni dei redditi. Un’azione esemplare che ha subito provocato reazioni e polemiche, ma ha confermato il livello impressionante dell’evasione fiscale nel nostro Paese. Ecco come i giornali raccontano e commentano i fatti.

“A Cortina con l’auto di lusso. Ma dichiarano 30 mila euro” è il titolo a centro pagina sulla prima del CORRIERE DELLA SERA. Questo la sintesi della notizia: “Presunti poveri con auto di lusso e boom degli incassi nei negozi. È il risultato dei controlli dell’Agenzia delle Entrate a Cortina il 30 dicembre scorso. Dalle verifiche, è emerso che su 133 auto di lusso, 42 sono di cittadini che faticano a «sbarcare il lunario», avendo dichiarato meno di 30 mila euro lordi di reddito nel 2009 e nel 2010. Incassi dei negozi aumentati fino al 400%”. I servizi alle pagine 12 e 13, ma già in prima parte il commento di Pier Luigi Battista: “Vacanze di Natale, e questa volta non è un film”. “I poveri di Cortina con le auto di lusso”, apre così pagina 12, con il pezzo di Giovanna Cavalli. Dopo aver confermato i numeri delle auto di lusso con annesse dichiarazioni dei redditi da poveracci, ecco una seconda notazione: “Un secondo fenomeno curioso, in questo scenario da cinepanettone alla Vanzina, emerge dalle verifiche effettuate in 35 esercizi commerciali sui mille presenti nella località turistica del Cadore: all’apparire dei funzionari gli incassi sono improvvisamente lievitati. E per tutti: alberghi, bar, ristoranti, gioiellerie, boutique, saloni di bellezza, persino per le farmacie. 
Tanto che la stessa Agenzia per le entrate del Veneto commenta ironica: «Facciamo bene agli affari». Quel 30 dicembre i ristoranti hanno registrato incrementi fino al 300% rispetto allo stesso giorno del 2010 e del 110 rispetto al giorno prima. Per i commercianti di beni di lusso le casse hanno raccolto fino al 400% in più (e al 106% di solo 24 ore prima), i bar hanno guadagnato fino al 40% in più (e al 104% del giorno avanti). Il boom economico, più che con l’euforia per la visita degli ispettori, si spiega più probabilmente con la maggior quantità di scontrini battuti con improvvisa solerzia. E nel timore che tra i clienti si nascondesse anche un occhiuto controllore”. Massimo Spampani, a pagina 13, raccoglie le reazioni dei valligiani: “I due fronti nelle vie dei turisti «Controlli giusti». «Forcaioli»”. E questo il commento di Pier Luigi Battista: “Il successo del blitz di Cortina è anche il frutto della sua selettività. Ha colpito un target preciso. Ha agito con meticolosità chirurgica. Non ha esibito un rastrellamento in una spiaggia affollata o in località sciistiche meno rinomate. Ha snidato la ricchezza occulta dove era prevedibile che la ricchezza occulta si fosse rifugiata. Lo stesso tono un po’ beffardo e ironico che ha illustrato i risultati dell’operazione antievasione sta a dimostrare che non è la guerra santa l’arma decisiva per scovare gli evasori e per creare un minimo di consenso attorno ai controllori del Fisco. È l’intelligenza. La cura nei particolari. Persino il buon senso. Il buon senso di non colpire chi non ha pagato cifre di piccole entità con una severità sproporzionata e crudele, come spesso accade con le cartelle Equitalia, ma di screditare gli evasori veri, convinti di farla franca per sempre”. 

Anche su LA REPUBBLICA il Natale a Cortina merita una fotonotizia: “Cortina, il ‘miracolo’ della Finanza con il blitz 400% di scontrini in più”. I servizi all’interno: «Poveri in canna ma con Ferrari e Maserati parcheggiate fianco a fianco. Ristoranti e boutique d’alta moda alle prese con la “moltiplicazione dello scontrino”. È lievemente sarcastico il tono con cui Pierluigi Depentori riferisce sui controlli e le reazioni alla presenza della Guardia di Finanza tra i big dello sci. Il «botto vero», scrive, «è stato della GdF». Su 133 auto di lusso controllate dagli 80 ispettori, 42 appartengono a persone che dichiarano un lordo annuo inferiore ai 30mila euro, altre 16 a persone che dichiarano fra i 35 e i 50mila. Ci sono anche auto intestate a società in perdita (19 casi) o che dichiarano meno di 50mila euro lordi (37). Prevedibili le reazioni dei responsabili del turismo locale: «non si pensa alle conseguenze? Così si favoriscono le altre località dell’arco alpino, dalla Francia all’Austria» sentenzia Gherardo Manaigo, presidente albergatori ampezzani. Più articolato il distinguo del sindaco, Andrea Franceschi: «i controlli e la lotta all’evasione sono sacrosanti, ma pensiamo ci voglia più rispetto per la gente che lavora e dà lavoro». Cosa intenda dire si intuisce meglio dopo: «le nostre perplessità sono motivate esclusivamente dal periodo e dal metodo scelto». Già il metodo… Lo stesso argomento di Cicchitto che parla di «operazione politica e mediatica di carattere propagandistico». Più politicamente corretto il titolare del copyright Natale a Cortina, Enrico Vanzina: «vedo tanta gente nuova, macchinoni, ristoranti di lusso pieni di gente che magari paga in contanti. Personaggi diciamo “sospetti”, ben vengano i controlli». D’ufficio la difesa dell’assessore al commercio, Alfonsi: «Cortina è una località d’alto livello (si sa è in alto… ndr) dove ci sono imprenditori che lavorano onestamente da generazioni, pagando le tasse». Alla replica del giornalista (un ampezzano su due dichiara meno di 20mila euro), risponde: «qui non ci sono solo vetrine scintillanti, ma anche piccoli artigiani. Siamo ancora un’isola felice ma accanto agli alberghi a cinque stelle ci sono anche tre campeggi. E non ci sono aziende da trecento dipendenti ma anche tantissime srl che ne hanno cinque e non distribuiscono utili». Di fianco un dossier sull’evasione in Italia: solo poco più di 71mila contribuenti dichiarano più di 200mila euro l’anno. Per la commissione Giovannini l’economia in nero ammonta al 17,5% del Pil, ovvero 275 miliardi.

IL GIORNALE apre a tutta pagina con il titolo “Quanti poveri in Mercedes”. Il preocchiello inequivocabile recita «a Cortina raduno di furbetti». L’editoriale è di Nicola Porro che scrive «Ieri l’Agenzia delle entrate ha reso noti con tempestività i risultati del suo blitz di Capodanno a Cortina. Ha individuato 42 persone alla guida di auto di lusso e con redditi bassi. Inoltre ha rilevato come alcuni esercizi commerciali abbiano fatto, proprio nel giorno dei controlli, un boom di fatturato». Una storia di evasione che Porro critica ma aggiunge «L’evasione trucca la partita della libera concorrenza. Occorre però fare molta attenzione nel valutare lo scenografico blitz di Cortina. La ricchezza non è ancora un peccato dalle nostre parti. Avere un auto di lusso di per sé non vuol dire assolutamente nulla. Anche a reddito zero. In Italia non avere reddito non vuol dire non avere patrimonio. Le rendite finanziarie (dai Bot alle azioni) sono tassate separatamente dalla dichiarazione fiscale. E si potrebbero individuare decine di altre situazioni che giustifichino questa manifestazione di ricchezza. Tanto più che non si vede per quale dannato motivo si debbano scomodare gli uomini di Stato a Cortina. Essi potrebbero incrociare i dati sulle auto costose (presenti nel cervellone del Pra) con i redditi dei proprietari già in loro possesso». Dunque per il giornalista «l’evasione si deve combattere. Purtroppo i blitz servono a poco. Se non ad alimentare un indiscriminato pregiudizio verso gli “altri”. Che non siamo mai noi». All’interno Stefano Zurlo firma un’intervista che da voce ai commercianti di Belluno dal titolo “Niente da nascondere. Ispettori in azione per finire sui giornali”. Gabriele Villa invece firma la cronaca del blitz fiscale. 

Oggi sul MANIFESTO non una parola sul “blitz” a Cortina. 

IL SOLE 24 ORE dedica al blitz di Cortina la pagina 11, con un interessante schemino di numeri sui risultati dell’operazione: «RISTORANTI. Nel corso dell’operazione messa in campo dall’agenzie delle Entrate a Cortina lo scorso 30 dicembre, i ristoranti hanno registrato incrementi negli incassi fino al 300% rispetto allo stesso giorno dello scorso anno. Gli aumenti negli incassi ufficiali dichiarati dagli esercizi sono stati pari al 110% rispetto a quanto era stato registrato il giorno prima. BAR. Lo scorso 30 dicembre, nel giorno dell’operazione che ha impegnato 80 agenti delle Entrate, per effettuare i controlli in 35 esercizi commerciali su un totale di quasi 1.000 presenti nella località turistica delle Dolomiti, i bar hanno incassato fino al 40% in più rispetto allo stesso giorno del 2010 (+104% rispetto al giorno prima). GIOIELLERIE. Nel giorno dei controlli, a Cortina, i commercianti di beni di lusso hanno registrato incassi fino al 400% in più rispetto al 30 dicembre dello scorso anno (il confronto con il giorno precedente segna un +106%). Inoltre, è emerso che un commerciante deteneva beni di lusso in conto vendita per più di 1,6 milioni di euro, senza alcun documento fiscale. AUTO DI LUSSO. Dai controlli effettuati lo scorso 30 dicembre a Cortina è emerso che, sui possessori di 251 auto di lusso di grossa cilindrata, su 133 auto  intestate a persone fisiche, 42 appartengono a cittadini che hanno dichiarato meno di 30mila euro sia nel 2009 sia nel 2010, mentre 16 auto sono intestate a contribuenti che hanno dichiarato meno di 50mila euro».

«Miracolo a Cortina», dice AVVENIRE, «e i dati lo dimostrano». Semplice racconto dei dati che l’Agenzia delle entrate ieri ha messo nero su bianco, con il suo sarcastico comunicato, in un articolo punteggiato anch’esso di ironiche citazioni di Totò. A cominciare dalla classica «E io pago!» di chi, leggendo, immagina il tranquillo sciamare sulle piste degli allegri villeggianti. A fare da contraltare alla notizia, però, AVVENIRE mette nella stessa pagina anche il fatto che nonostante la crisi a Natale sono finiti nei cassonetti 440 tonnellate di cibo, per un valore di 1,32 miliardi, 50 euro a famiglia: «un vero schiaffo alla miseria».

Il “blitz di Cortina” si guadagna su LA STAMPA tutto il taglio alto di prima pagina, sotto la testata. E a essere strillati sono i due numeri che fotografano più di qualsiasi cronaca il risultato della “giornata di visita” della Guardia di Finanza nella celebre località veneta della montagna di lusso: +400% l’aumento degli incassi dei negozi rispetto al giorno precedente, 251 vetture di lusso schedate dai militi, 42 delle quali appartenenti a cittadini che dichiarano un reddito lordo inferiore ai 30mila euro. Una situazione surreale, il cui commento è affidato alla penna ironica di Massimo Gramellini, che cerca di dare una spiegazione (surreale) di questo incredibile boom vissuti in un giorno da Cortina. Così l’attacco. «Gli economisti del mondo intero sono già in viaggio con i Re Magi verso Cortina d’Ampezzo per visitare la culla del nuovo miracolo italiano. Stavolta la realtà ha superato il cinepanettone. I dati dell’Agenzia delle Entrate riferiti al prodotto interno lordo del 30 dicembre descrivono una crescita impetuosa. Farcita di percentuali che si impennano da un anno all’altro e addirittura – ecco la grandezza di questo indomito Paese – da un giorno all’altro. Ristoranti: più 300% rispetto al Capodanno precedente e più 110% rispetto al 29 dicembre. Beni di lusso: più 400 e più 106. La sera del 29 Cortina languiva ancora, fra strade spoglie e locali deserti. I commercianti erano andati a letto distrutti. L’universo rideva di loro. Li dava per spacciati. Ma nella notte è partita la riscossa e l’alba sulle Dolomiti è stata salutata dal canto dei registratori di cassa che sputavano scontrini come petardi e dondolavano fatture fiscali come palline dell’albero di Natale. Qualche maligno penserà che il nuovo boom sia rimasto circoscritto ai cortinesi. Niente di più falso. I generosi valligiani lo hanno voluto condividere con centinaia di turisti approdati in città la sera prima, probabilmente su slitte di fortuna. Il mattino del 30 quei derelitti si sono svegliati a bordo di una Porsche. Lavoratori che dichiaravano di guadagnare mille euro netti al mese o, peggio, di appartenere a società sull’orlo del fallimento. E’ giusto che la tanto sospirata crescita abbia premiato anzitutto i più bisognosi».
 
E inoltre sui giornali di oggi:

CARCERI
CORRIERE DELLA SERA – Il quotidiano dedica una pagina intera alla polemica fra Polizia e Governo sul decreto svuota-carceri, a pagina 10. Il commento e l’analisi, a pie’ di pagina, sono di Giovanni Bianconi: “Così quello di ieri è il primo inedito scontro, anche se gli stessi interessati si sforzano di ridurne la portata, tra addetti ai lavori; tra chi ha il compito di trovare soluzioni a un problema e chi è chiamato a metterle in pratica. Anche per questo desta scalpore l’audizione in Senato del vicecapo della polizia Francesco Cirillo, che in passato ha guidato uffici e questure importanti come quelle di Palermo e Bologna prima di approdare ai vertici dell’istituzione. Un investigatore e dirigente esperto, dall’approccio pragmatico. Il quale al di là delle frasi colorite sui braccialetti elettronici che sarebbero costati meno da Bulgari o sugli arrestati che stanno meglio in carcere che nelle camere di sicurezza, ha fotografato la situazione di sua competenza. Che probabilmente conosce più da vicino rispetto a un prefetto, un avvocato o ad altri tecnici come quelli che lavorano negli uffici legislativi dei due ministeri”. 

TASSE AGLI IMMIGRATI
CORRIERE DELLA SERA – Pagina 11: “«Immigrati, la tassa va rivista» Ma Lega e Pdl accusano i ministri”. E sotto, Fiorenza Sarzanini spiega: “La scelta di rivedere i criteri per la tassa sul permesso di soggiorno per gli stranieri è stata fatta insieme al collega della Cooperazione internazionale e Integrazione Andrea Riccardi. Quella di utilizzare le celle di sicurezza per i detenuti, con il Guardasigilli Paola Severino. E così si continuerà a procedere «in maniera collegiale, evitando di farsi trascinare da una parte o dall’altra a seconda di come si orienta il dibattito politico o inseguendo sortite estemporanee». Un riferimento neanche troppo velato al vicecapo della polizia Francesco Cirillo, che ieri, di fronte alla commissione Giustizia, ha evidenziato le difficoltà di utilizzo dei locali che si trovano nelle questure, nei commissariati e nelle caserme e così ha innescato lo scontro. «Riccardi — racconta la titolare del Viminale — mi ha telefonato e mi ha invitato a una riflessione comune che ho subito condiviso sul pagamento di questa tassa e così abbiamo deciso di riesaminare la situazione soprattutto per quanto riguarda alcune fasce di reddito particolari o difficoltà che si possono creare all’interno delle famiglie». La reazione forte del suo predecessore e le proteste dei parlamentari del Pdl non sembrano turbarla: «Ho massimo rispetto per le opinioni di tutti, ma io voglio verificare personalmente gli effetti di questo provvedimento. È come se all’improvviso moltiplicassimo per quattro la tassa sul passaporto. Voglio proprio vedere che cosa succederebbe. Non dobbiamo rischiare che gli stranieri regolari, che pagano le tasse e hanno avviato il percorso di integrazione, rientrino nell’illegalità, dunque dobbiamo stare attenti a utilizzare criteri di equità»”.

ROMA
LA REPUBBLICA – Duplice omicidio dopo un tentativo di rapina fallito. L’ennesimo episodio di violenza è avvenuto in periferia ieri intorno alle 21. Uccisi Zhou Zheng, cinese di 31 anni che gestiva un bar e un money transfer al Pigneto, e la figlioletta di sei mesi. Dal 2011 sono tredici gli agguati e 35 le vittime. A Roma, è caccia all’uomo. Battute le strade attorno al Pigneto e a Tor Pignattara i due quartieri confinanti, teatro negli ultimi mesi di una lunga serie di agguati e sparatorie.

SPESE MILITARI
IL MANIFESTO – “La difesa insostenibile” è il titolo dell’editoriale firmato da Giulio Marcon mentre a pagina 7 si può trovare l’inchiesta dedicata sempre agli F35 e agli “altri sprechi. Ventitré miliardi per fare la guerra”. Scrive Marcon: «Finalmente in questi giorni se ne sono resi conto in molti: forze politiche, media, sindacati e anche i militari. Si spende troppo per le Forze Armate in Italia: troppi sprechi, troppe spese inutili, troppi soldi per le armi, troppi privilegi per una casta che in questi anni ha saputo ben difendere i propri interessi corporativi e rinviare quella necessaria riforma della Difesa che manca da troppo tempo. Doveva essere la crisi economica a scoperchiare la pentola (…)» e tra gli sprechi Marcon enumera anche gli oltre «510 generali (in proporzione più di quelli dell’esercito americano)». A pagina 7 con il titolo “Ventitré miliardi per fare la guerra” e l’occhiello “Un brutto affare – La crisi finanziaria e la recessione non fermano le spese militari. L’Italia anche quest’anno si conferma al decimo posto nella classifica mondiale”. L’articolo è una sintesi del rapporto 2012 sulla spesa pubblica curato da Sbilanciamoci. “Costi esagerati e sprechi. A cosa servono 180mila uomini e donne militari, con i vertici che crescono e la truppa che viene tagliata? A cosa servono 2 portaerei, decine di fregate, 131 cacciabombardieri F35, 121 aerei di difesa, centinaia di elicotteri, centinaia di blindati? Per non dire del mezzo milione di euro della Festa delle Forze armate al Circo Massimo, delle 19 Maserati blindate appena arrivate, dei soldi per gestire per 4 anni 9 alloggi destinati a generali dell’aeronautica, dei 20 milioni di euro per la Mini naja e gli oltre 7 milioni l’anno per l’operazione strade sicure, iniziative molto di facciata e poco di sostanza”. 


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