Politica

“A prova di cuore”: defibrillatori in luoghi pubblici

Al via progetto della Regione per un programma di prevenzione dei decessi causati da arresti cardiocircolatori

di Redazione

Defibrilaltori nei luoghi pubblici. È il progetto che Regione Lombardia lancia grazie a un finanziamento complessivo di quasi 1,3 milioni messo a disposizione dal ministero della Salute. La Regione, attraverso Areu (Azienda Regionale Emergenza Urgenza), realizzerà nei prossimi 24 mesi “A prova di cuore”, un programma di prevenzione in più fasi che ha l’obiettivo di ridurre i decessi causati dagli arresti cardiocircolatori. Il progetto dettagliato, predisposto da Areu, è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità, Luciano Bresciani.  

Ogni anno in Italia circa 60.000 persone muoiono in conseguenza di un arresto cardiaco. La letteratura scientifica ha ampiamente dimostrato che in questi casi un intervento di primo soccorso, tempestivo e adeguato, contribuisce a salvare fino al 30% in più delle persone colpite. I dati del 118 dicono che in Lombardia avvengono ogni anno circa 1.400 arresti cardiaci in luoghi pubblici e luoghi di lavoro. Di questi, circa 700 sono dovuti a patologie traumatiche o avvengono nelle strutture sanitarie.

«Per ridurre la mortalità per arresto cardiocircolatorio» spiega l’assessore Bresciani «è molto importante diffondere la presenza dei Dae (defibrillatori semiautomatici esterni) nei luoghi in cui siano realmente utili (aree a maggior rischio o a maggior affluenza di pubblico) ma soprattutto diffondere nei cittadini la conoscenza delle manovre di rianimazione cardiopolmonare, in modo che più persone possano intervenire adeguatamente non solo nei posti pubblici ma soprattutto nella abitazioni private dove avvengono la maggior parte degli arresti cardiaci».


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