Formazione

“Nel 2012 nessuno rimarrà a casa”

Lo assicura a Vita.it Paolo Molinari, direttore vicario dell'Unsc

di Daniele Biella

Le voci sono sempre più insistenti: il servizio civile, dopo gli ultimi pesantissimi tagli, sembra destinato ad arrivare presto al capolinea. Ma è veramente così prossimo il rischio?  “Sia chiaro, partiranno tutti i giovani selezionati per il servizio civile 2012. Detto questo, capisco il forte disagio di enti e volontari, ma per quest’anno non c’è stato altro da fare che scaglionare le partenze: l’alternativa, inconcepibile, sarebbe stata tagliare metà dei posti del bando, dato che i nostri fondi sono stati tagliati quasi della metà. Per il futuro, invece, aspettiamo indicazioni dal nuovo Governo”. Non si nasconde dietro giri di parole Paolo Molinari, direttore vicario dell’Unsc, Ufficio nazionale servizio civile, dopo aver preso la decisione (è sua la firma agli ultimi comunicati dell’Ufficio: con il cambio di Governo la poltrona di direttore dell’Unsc è ancora vuota, e si attendo segnali dal ministro Andrea Riccardi, a cui è andata la delega sul tema) di far slittare l’avvio del servizio civile per migliaia di ragazze e ragazzi che erano già stati selezionati dagli enti. Le partenze andranno da gennaio a ottobre (ecco il link alla lista con i primi avvii).

Vita: Gli enti denunciano il malessere dei giovani selezionati, che vedono stravolto il loro piano di vita a breve termine. Non si poteva fare di meglio?

Paolo Molinari: Quanto deciso è il minore dei mali, ovvero si evita una penalizzazione ben più grave, come ad esempio limitare gli avvii a 10-15 mila anziché i 19mila attuali. Cosa che, ribadisco, è da escludere. È chiaro che i 44 milioni di euro tutti in una volta che ci siamo visti tagliati dal precedente Governo, che significa meno 40% di budget, pesano molto. Anche perché sono arrivati subito dopo l’uscita dell’ultimo bando: a saperlo prima, avremmo potuto predisporre un concorso con un minor numero di posti… davvero non ce lo aspettavamo. Siamo più che consapevoli del malessere provocato dalle partenze scaglionare, ci dispiace molto.

Vita: Quali sono i criteri per stabilire chi parte a gennaio e chi nei mesi successivi?

Molinari: Ci si basa sulle prenotazioni effettuate dagli enti. La procedura è alla luce del sole e spiegata sul sito dell’Unsc (leggi qui), ci si basa sull’ordine cronologico di arrivo delle prenotazioni e sulla disponibilità di posti degli scaglioni.

Vita: Con l’avvicendamento del Governo quali sono stati i primi cambiamenti?

Molinari: In generale, notiamo più attenzione all’argomento servizio civile, e questo ci fa ben sperare per il futuro, nonostante i problemi economici. Aspettiamo un primo contatto dal ministro Riccardi, che ha ricevuto la delega solo la settimana scorsa. Presumo che sapremo qualcosa di più di quelle che saranno le prospettive nella prossima Manovra economica, che sarà dedicata alla crescita del Paese. Certo è che noi rimaniamo all’erta, attendiamo risposte soprattutto su alcuni temi come la Legge delega per la riforma del servizio civile, e attendiamo quindi il nuovo esecutivo alla prova dei fatti.

Vita: Da più parti si invocano compensazioni nei tagli, in un’ottica di redistribuzione delle risorse. L’esempio più citato è quello di ridurre le spese militari, in particolare quelle dedicate all’acquisto dei 130 cacciabombardieri F-35, almeno per poter recuperare i fondi necessari alla salvaguardia del servizio civile. Sono richieste che possono avere un riscontro?

Molinari: Sono decisioni politiche. Il discorso è ampio: bisogna decidere cosa si vuole privilegiare e cosa no, e il discorso non vale solo per il settore militare, ma anche per tutti gli altri. I tagli lineari sono arrivati per tutti: è tempo di stabilire priorità e investire verso i settori che vengono scelti. L’auspicio è che non si mettano in ginocchio ambiti sbagliati: penso al servizio civile, ma non solo, mi viene in mente per esempio la necessità di reperire i soldi per la benzine per le auto della polizia. Il fatto è che oltre un certo livello di tagli, certi settori non riescono a sopravvivere, e di questo bisogna tenerne conto quando si prendono le decisioni.


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