Volontariato
Mucca pazza:ingannevoli gli spot di due omogeneizzati
Mellin e Plasmon condannati dall'Antitrust: non potevano garantire che la carne di manzo da loro impiegata fosse assente dal rischio di Bse
L’Ufficio Pubblicita’ Ingannevole dell’Antitrust ha dato ragione all’Aduc in merito alla richiesta d’intervento che l’associazione aveva chiesto lo scorso 5 e 7 febbraio 2001, perche’ entrambe le aziende promuovevano i loro omogeneizzati di manzo vantando l’impossibilita’ che fossero a rischio dell’infezione Bse, in quanto si approvvigionavano di carne da “aree oggi esenti dal rischio Bse” (come diceva la Mellin) o “nazioni (Argentina e Uruguay) non a rischio Bse” (come diceva la Plasmon).
Dopo la segnalazione, a meta’ marzo l’Autorita’ aveva comunicato la decisione dell’apertura di un’infrazione, ed e’ sul bollettino della stessa Autorita’ (http.://www.agcm.it n.31 del 20 agosto scorso), che sono riportati i provvedimenti n.9851 (per la Plasmon) e n.9852 (per la Mellin), che si dice che “non e’ possibile garantire in termini assoluti l’assenza del pericolo dell’infezione Bse. Di conseguenza il messaggio, nella misura in cui induce i consumatori a ritenere che i prodotti offerti presentino un rischio zero nei confronti della patologia Bse e possano essere assunti in tutta sicurezza, va ben oltre quelle che sono le garanzie assicurabili allo stato attuale delle conoscenze scientifiche ed e’ pertanto ingannevole”.
Il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito, che a suo tempo aveva presentato entrambe le denunce, commenta che “nonostante i tempi troppo lunghi dell’istruttoria e della sentenza che, oltre a far dimenticare cio’ di cui si stava parlando e a impedire che i danni che potevano esser fatti a suo tempo fossero consumati, e’ importante perche’ da’ un segnale a tutte quelle aziende che, come la Mellin e la Plasmon prese a suo tempo dal panico della diminuzione del loro business, non si rendono conto che il loro desiderio di far quadrare i bilanci non possa non combaciare con quelli che sono i dettami minimi della salute pubblica. Specialmente in un settore, quello dell’alimentazione ai bimbi, dove i consumatori sono piu’ indifesi dal punto di vista clinico, e dove le eventuali patologie negative che si potrebbero scatenare peserebbero molto di piu’ su tutta la societa’. Una lezione, quindi, di cui tutte le aziende devono fare tesoro, e dove si evince l’importante opera civica di vigilanza e denuncia di associazioni come l’Aduc.
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