Volontariato

Il Cipmo cerca aiuto per continuare

Con la drastica riduzione dei finanziamenti pubblici esistenza a rischio per il Centro

di Redazione

Il Cipmo si trova di fronte ad un momento molto difficile che sta minando la sua stessa esistenza. «Fino ad oggi, abbiamo contato essenzialmente sul finanziamento pubblico, ma questo sta diventando sempre più scarso, e tende a estinguersi. La ricerca di sponsor privati è resa difficile per le caratteristiche del nostro impegno, che non è ancorato a obiettivi fisicamente concreti e percepibili, come i progetti di cooperazione allo sviluppo. La pace è astratta, e difficile» osserva il direttore di Cipmo (Centro italiano per la Pace in Medio Oriente) Janiki Cingoli.

In questi anni il Centro, che vede tra i suoi promotori il Presidente Giorgio Napolitano e ha come presidente onoraria il Premio Nobel e senatrice a vita Rita Levi Montalcini, è divenuto un punto di riferimento essenziale in Italia, conosciuto, rispettato e stimato come un interlocutore possibile in Europa, in Medio Oriente e nell’Area Mediterranea.
Sono 22 gli anni di attività del Cipmo durante i quali ha favorito il dialogo e la comprensione tra israeliani, palestinesi e arabi, e la cooperazione tra le due sponde del Mediterraneo; come pure promosso le prime grandi conferenze internazionali tra israeliani e palestinesi, tra l’89 e il 2003, quando ancora la legge in Israele impediva ai suoi cittadini di incontrare esponenti ufficiali dell’OLP. Realizzato oltre 30 seminari riservati, sia di carattere paradiplomatico sia a livello di società civile.

Il Cipmo, inoltre, ha organizzato oltre 100 conferenze informative sui nodi problematici del Mediterraneo, a Milano, Roma e Torino e realizzato i grandi convegni internazionali sull’Islam Europeo, sui Diritti di cittadinanza dei giovani musulmani di seconda generazione, sulle minoranze nel Mediterraneo, sul Fenomeno Turchia.

«Purtroppo, negli ultimi quattro anni i contributi sono diminuiti di oltre il 50%. Noi abbiamo ridotto all’osso il personale e le spese amministrative, pur cercando di mantenere un alto livello qualitativo nelle nostre attività. Ma così non riusciamo più a andare avanti» afferma Janiki Cingoli che chiude con un appello a sostenere il Centro: «Abbiamo bisogno di voi, per continuare a lavorare per la pace in Medio Oriente e lo sviluppo della cooperazione nel Mediterraneo. Aiutateci, perché questa esperienza unica in Europa non muoia» .


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