Economia

Fiammetta Cappellini in lizza per “Donna dell’Anno”

Domani la consegna del premio

di Redazione

La Donna dell’Anno sarà nominata domani sera ad Aosra. Il Premio Internazionale “La Donna dell’Anno” organizzato dalla Fondazione Comunitaria Valle d’Aosta, dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri italiano, la Fondazione CRT e il Soroptimist International Club Valle d’Aosta annuncerà in una cerimonia a cui sarà presente Dolcenera e che sarà trasmessa in diretta su www.bobine.tv chi fra le tre finaliste ha vinto i 35mila euro in palio, che dovranno essere destinati alle attività che hanno determinato la candidatura.

Le donne ammesse alla cerimonia finale sono l’italiana Fiammetta Cappellini, la nepalese Meena Paudel e la sudafricana Nomfundo Caroline Pilisani.

“La giuria – afferma il Presidente del Consiglio Valle, Alberto Cerise -, ha optato per queste donne perché rappresentano tre tematiche molto sentite dall’opinione pubblica mondiale come la disabilità, la violenza sulle donne e il sostegno ai bambini in difficoltà. Sono esperienze tra loro molto diverse, fatte di sacrifici e molta forza fisica e psicologica. Sono storie di grande coraggio, di donne che ogni giorno difendono dei diritti che molti, purtroppo, calpestano. Rappresentano, come ormai il Premio mette in evidenza da anni, quella parte della società sana e capace di reagire ai soprusi, alle violenze, all’indifferenza.”

Fiammetta Cappellini, italiana, è laureata in Lettere Moderne all’Università Cattolica di Milano. Nel 1991 lavora come volontaria in Costa D’Avorio dove organizza un campo d’animazione per i bambini dei villaggi. Successivamente fa esperienze in Egitto, Giordania e Thailandia, aiutando principalmente i bambini in difficoltà e disabili. Dal 2008 è capo missione dell’AVSI (Associazione italiana volontari internazionali) ad Haiti e coordina tutti i progetti Unicef. Dopo il terremoto del 2010 oltre trentamila persone sono state aiutate dall’AVSI nelle prime necessità.

Meena Paudel, nepalese, è nata con gravi malformazioni alla colonna vertebrale in un villaggio sperduto ai piedi dell’Himalaya. Per la sua condizione è stata invisa in tutto il villaggio e abbandonata dalla madre. Trasferitasi a Kathmandu è entrata a far parte del NDWA (Nepal Disabled Women Association), un centro di accoglienza per donne con disabilità fisica e mentale, con problemi di integrazione sociale e vittime di violenze e stupri. Decide di impegnare tutte le sue energie nel sostenere le donne disabili, divenendo Program manager della CBM, una ONG che combatte la cecità e le disabilità fisiche e mentali nel Sud del mondo. Proprio questa organizzazione ha fornito, nel giugno del 2011, un quadro della situazione: sono un miliardo i disabili nel mondo di cui l’80 per cento vive nei paesi in via di sviluppo, dove sono discriminati, rifiutati senza assistenza sanitaria o di riabilitazione.

Caroline Nomfundo Pilisani, sudafricana di origine nera, è diventata preside di una scuola primaria in anni in cui le persone di colore erano escluse da incarichi pubblici e fortemente discriminate. Oggi è punto di riferimento di tutta la comunità di Philippi, un sobborgo alla periferia di Cape Town e dal 2007 è responsabile di una Casa del Sorriso in cui sostiene le ragazze vittime di violenze e abusi da parte dei propri mariti e compagni, ma anche quelle sieropositive o malate di Aids. Dal 2007, la Casa del Sorriso ha dato nuova speranza a 410 persone, tra donne e bambini.

La novità di questa edizione è stata il coinvolgimento diretto del pubblico attraverso il riconoscimento “Popolarità”, con una votazione via web che decreterà la più votata dalla “giuria popolare”, alla quale andranno 10.000 euro per proseguire nell’attività per la quale è stata segnalata. 


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