Mondo

Amnesty: “A Milano discriminati anche con Pisapia”

Lo rivela il nuovo rapporto dell'ong

di Daniele Biella

“Da oltre 10 anni gli organismi regionali e internazionali sui diritti umani criticano il governo italiano per gli sgomberi forzati delle comunità rom, per la discriminazione contro di loro e per la mancanza di tutela al loro diritto a un alloggio adeguato. Invece di dare priorità a misure per migliorare le condizioni di vita e abitative di tali comunità, negli ultimi anni le autorità italiane hanno deliberatamente adottato, in nome della sicurezza, misure regressive che hanno aggravato la discriminazione dei rom”. È un duro j’accuse quello che lancia oggi Amnesty International al Governo italiano sulle politiche adottate verso le comunità rom presente nel nostro paese. L’occasione è la pubblicazione del rapporto ‘Tolleranza zero verso i rom: sgomberi forzati e discriminazione contro i rom a Milano’ (scaricabile qui a lato). “Le autorità italiane devono agire immediatamente per contrastare la discriminazione nei confronti dei rom e fornire un rimedio a coloro che sono stati colpiti dalle massicce violazioni dei diritti umani commesse sulla base di un illegittimo stato d’emergenza”, chiede Amnesty, pochi giorni dopo che il Consiglio di Stato, il più alto organo di giustizia amministrativa in Italia, ha dichiarato illegittimo il decreto governativo del 2008 che aveva dato il via allo stato d’emergenza in relazione agli insediamenti rom (la cosiddetta “emergenza nomadi”, ufficialmente prorogata fino al 31 dicembre 2011 e attiva in cinque regioni italiane: Lombardia, Lazio, Campania, Piemonte e Veneto).

L”emergenza nomadi’ ha consentito alle autorità di avviare un’ondata di sgomberi forzati dai campi non autorizzati di Milano, che ha lasciato senza alloggio centinaia di famiglie rom. Questi sgomberi sono stati eseguiti in assenza di una procedura amministrativa e senza l’offerta di alternative abitative adeguate. Le conseguenze per le famiglie rom sono state devastanti, soprattutto per centinaia di bambine e bambini la cui frequenza scolastica è stata interrotta.

Il nuovo rapporto di Amnesty, che analizza il ‘caso Milano’, descrive come, in base al decreto di emergenza, le autorità abbiano potuto chiudere campi autorizzati e non autorizzati di Milano, in deroga alle norme che proteggono i diritti umani. “Dichiarare uno stato d’emergenza su basi infondate nei confronti di una minoranza etnica e mantenerlo in vigore per tre anni e mezzo è stato uno scandalo. L'”emergenza nomadi” era illegale e discriminatoria in base al diritto internazionale dei diritti umani e non avrebbe mai dovuto essere dichiarata”, afferma Valentina Vitali, ricercatrice sull’Italia del Segretariato Internazionale di Amnesty International.
 
“In base all'”emergenza nomadi”, le autorità hanno potuto eseguire sgomberi forzati impunemente. Ora il governo di Mario Monti deve favorire un’inversione di rotta. Deve fornire rimedi a tutte le persone colpite dagli sgomberi forzati e da altre violazioni dei diritti umani. Deve porre i diritti umani in cima alla sua agenda”, ha proseguito Valentina Vitali.  Su Milano, in particolare, grava il fatto che con l’arrivo della squadra politica del neosindaco Giuliano Pisapia, nulla sembra essere cambiato riguardo agli sgomberi: ‘dopo i 500 sgomberi in quattro anni dichiarati dalla giunta precedente, le organizzazioni non governative continuano a segnalare che sotto la nuova amministrazione gli sgomberi continuano ad avere luogo in modo non conforme agli standard internazionali’. Nel capoluogo lombardo, lo stato d’emergenza ha aperto la strada a un piano condiviso tra autorità nazionali e locali per chiudere quasi tutti i campi autorizzati in cui risiedono i rom. Questo piano è anche collegato all'”Expo 2015″, l’Esposizione universale che si terrà a Milano nel 2015. I progetti infrastrutturali per questo evento internazionale hanno già portato alla chiusura di due campi autorizzati.”Le autorità di Milano devono immediatamente porre fine a tutti gli sgomberi forzati. Devono fornire alternative abitative adeguate, senza discriminazione, a tutte le persone sgomberate che non sono in grado di provvedere a se stesse. In particolare, il sindaco e gli uffici competenti devono garantire che siano messi a disposizione ripari di emergenza per tutte le persone che ne hanno bisogno, senza separare i nuclei familiari”, ribadisce Vitali. “Sei mesi dopo aver assunto la carica di sindaco di Milano, Pisapia deve ancora dimostrare che il vento è cambiato per davvero per le donne, i bambini e gli uomini rom di Milano”.

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