Welfare

Bruxelles verso un reddito minimo garantito

Ipotesi di un sostegno pari al 60% del reddito medio di ciascun paese membro

di Redazione

L’Ue potrebbe introdurre un reddito minimo garantito come misura perc contrastare la povertà. Dopo che il 17 novembre il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza il rapporto della Piattaforma europea contro la povertà, una delle sette iniziative faro nella strategia Europa 2020, il reddito minimo garantito a livello europeo potrebbe essere presentato già nelle prossime settimane per fare da contraltare alla misure di austerità attese già dal prossimo vertice dei Capi di Stato, il 9 dicembre.

Le fasce più povere infatti avrebbero effetti inizialmente più pesanti proprio per le fasce più povere e un reddito minimo europeo, pari al 60% del reddito medio pro capite di ciascun paese membro dovrebbe evitare tensione sociali e rivolte popolari.

Secondo la relazione di Frédéric Daerden nell’Unione europea 116 milioni di persone sono minacciate dalla povertà e 42 milioni (pari all’8%) vivono in condizioni di grave deprivazione materiale e non possono permettersi una serie di servizi considerati essenziali per vivere una vita dignitosa in Europa. E secondo l’OCSE, nel 20-40% dei casi non viene fatto ricorso a
prestazioni sociali cui si avrebbe diritto. Per questo la risoluzione approvata chiede che l’Europa avvii «una consultazione sulla possibilità di un’iniziativa legislativa su un reddito minimo adeguato e consono allo sviluppo economico che permetta di prevenire la povertà e fornisca la base per vivere dignitosamente, partecipare pienamente e senza limitazioni di sorta alla società e progredire nella ricerca di un posto di lavoro o di formazione, e che funga da stabilizzatore automatico per l’economia, nel rispetto delle differenti prassi, dei contratti collettivi o delle leggi dei vari Stati membri, dal momento che la definizione di un reddito minimo resta prerogativa di questi ultimi; auspica che la Commissione aiuti gli Stati membri a condividere le migliori prassi sui livelli di reddito minimo e li esorta a definire regimi di reddito minimo basati almeno sul 60% del reddito mediano di ciascuno Stato membro».

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.