Cultura
Immigrati: Buttiglione, no da Paesi senza libertà religiosa
Per non sostenere lo sviluppo di chi viola diritti fondamentali
”Un elemento fondamentale della politica estera italiana deve riguardare l’impegno in favore della liberta’ religiosa in tutto il mondo. E una prima attuazione concreta di questo principio deve portare l’Italia ”a non firmare trattati commerciali con quei paesi che non rispettano la liberta’ religiosa”.
Lo ha detto il ministro delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, in una conferenza stampa a Rimini, a margine del Meeting di Comunione e Liberazione, sottolineando anche che l’Italia deve ”favorire la collaborazione per l’immigrazione con quei Paesi che rispettano la liberta’ religiosa”. Dal Meeting ”deve partire un messaggio forte in favore della liberta’ religiosa nel mondo, un tema caro a questa manifestazione riminese. Anche oggi esistono fenomeni d persecuzione religiosa gravissimi, e gran parte avvengono nei paesi islamici integralisti. Noi dobbiamo impegnarci -ha detto Buttiglione- a far si’ che l’opinione pubblica non ignori questi fatti. A suo tempo ci siamo indignati per le persecuzioni dei Paesi comunisti, ora dobbiamo farlo per quelle che avvengono nei paesi islamici integralisti”.
Il ministro delle Politiche comunitarie ha annunciato che e’ sua intenzione farsi carico ”all’interno del governo perche’ la maggioranza di centrodestra prenda un impegno forte per la difesa della liberta’ religiosa in tutto il mondo”. ”Il nostro compito e’ quello di dire con chiarezza -ha aggiunto Buttiglione- che non vogliamo incrementare i rapporti economici e che non vogliamo sostenere lo sviluppo di quei paesi che non rispettano la liberta’ religiosa. Crediamo che anche nello sviluppo della politica dell’immigrazione noi dobbiamo favorire la collaborazione solo con quei paesi che garantiscono liberta’ religiose”.
Il leader del Cdu ha precisato anche che la sua proposta relativamente all’immigrazione non prende le mosse dalle recenti dichiarazioni del cardinale di Bologna, Giacomo Biffi, il quale aveva sostenuto la necessita’ di favorire l’arrivo in Italia solo di extracomunitari di fede cattolica. ”Noi non dobbiamo discriminare gli immigrati sulla base della loro religione. Dobbiamo pero’ inserire la preoccupazione per la difesa della liberta’ religiosa nella nostra politica estera”.
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