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Alesina Giavazzi dettano l’agenda?

Governo Monti e i giornali. il Corsera si affida alla coppia....

di Lorenzo Alvaro

Continuano i lavori per varare il governo tecnico. Ecco come i giornali italiani commentano la super-giornata di Napolitano e l’esordio ufficiale di Monti sulla via di Palazzo Chigi. Posizioni e reazioni dopo il giro di consultazioni, in attesa che Monti sciolga la riserva.
 
In rassegna stampa anche:

GREEN
BIOLOGICO

“Incarico a Monti: crescita ed equità”, apre il CORRIERE DELLA SERA, che porta come sommario il richiamo di Napolitano, grande playmaker di queste giornate, a «uno sforzo straordinario per recuperare la fiducia». La coppia Alesina-Giavazzi nell’editoriale dal titolo “Un’agenda possibile” ragionano soprattutto su una delle parole-guida pronunciate ieri da Mario Monti nel suo discorso di accettazione con riserva del’incarico di formare il governo: equità. Dicono gli editorialisti: «Una caratteristica distintiva del programma della grande coalizione che speriamo nasca in Parlamento dovrà essere l’equità delle riforme contemplate. Maggiore sarà l’equità, più accettabili saranno quelle riforme ai cittadini». Equità che deve andare oltre la “vecchia” concertazione con le parti sociali: «La concertazione ha creato l’esatto opposto dell’equità: i veri deboli non siedono a quei tavoli. Essere equi significa chiedersi quale sia l’effetto delle riforme sui giovani, sulle donne, sugli immigrati».  Il contro commento di Massimo Franco batte sull’altro tasto importante: quello della tempistica: “Certezze sui tempi e i programmi”, chiede il quotidiano, partendo da quei 200 miliardi di Btp in scadenza a fine aprile, e che dovranno essere ricollocati. Poco spazio alle reazioni politiche (Alfano: “sì soltanto a tecnici non ostili a noi”; terzo polo: “mandato fino al 2013”; Franceschini insiste su “riforma elettorale e meno onorevoli”), doppia pagina inevitabile sul toto-ministri. Due in particolare i volti al centro dell’attenzione: Giuliano Amato, strano caso di politico considerato tecnico, e Gianni Letta, che si definisce “in prestito alle istituzioni, non alla politica”, e ha detto a Monti di “giudicare liberamente” su un suo possibile coinvolgimento.
 
“Monti: «L’Italia si riscatterà»: con questo titolo LA REPUBBLICA  dà avvio a una lunga sezione politica (19 pagine) in cui ovviamente il professore è protagonista. La sua prima uscita pubblica nelle vesti di presidente incaricato non lascia dubbi e pare abbia convinto le forze politiche, con la parziale eccezione della Lega che valuterà caso per caso se votare a favore. Dalle pagine del quotidiano diretto da Ezio Mauro emerge sempre di più il ruolo essenziale avuto dal presidente della Repubblica che ieri ha puntualizzato: non è un ribaltone, «il confronto a tutto campo fra i partiti riprenderà, senza alcuna confusione e senza oscuramento di posizioni, quando i cittadini saranno di nuovo chiamati alle urne». Per ora però è emergenza nazionale, rispetto alla quale Monti vorrebbe dare una risposta rapida sciogliendo la riserva entro un paio di giorni al massimo. Così almeno scrive Alberto D’Argenio che nel suo retroscena descrive la giornata del senatore: dopo la Messa, la visita al Colle e poi gli incontri. Fra i quali un altro con Berlusconi. Probabilmente Monti deciderà per la reintroduzione dell’Ici, per la patrimoniale e interverrà sulle pensioni d’anzianità. Si pensa anche a una stretta sull’uso del contante (per contenere l’evasione fiscale). Scelte rispetto alle quali i partiti attualmente all’opposizione dovranno fare i conti (all’interno del Pd, c’è un certo disagio sulle ricette che stanno emergendo). È comunque “Il governo del Presidente”, come scrive nel suo editoriale Ezio Mauro: entro la fine dell’anno dobbiamo ricollocare 200 miliardi di bond, ha detto ieri Napolitano, non possiamo permetterci un vuoto politico. Da qui «il governo del riscatto e dell’equità», scrive Mauro per il quale Monti non è un tecnico, ma un politico a tutti gli effetti, gravato da un compito difficile ma non impossibile, è un «capo de governo che ha una missione urgentissima e prioritaria». Berlusconi, nota Mauro, ha dato la sua disponibilità, ma non è chiaro quale qualità avrà l’appoggio del Pdl. Intanto però il Paese «sembra essersi risvegliato da un lungo sonno»… Un torpore di cui riferisce anche Ilvo Diamanti, in una doppia pagina interessante già dal titolo: “La caduta del berlusconismo così crisi e promesse deluse hanno spazzato via il feuilleton”. Ovvero il ridimensionamento del Pdl in termini elettorali (è sceso al 25%): la fine del berlusconismo era nelle sue premesse, nel proporsi come governo del fare (alla lunga rivelatosi come governo del promettere), nel suo ostentato ottimismo (alla lunga diventato insostenibile). Da qui l’implosione del partito personale.
 
 
Incarico a Monti: «Il paese si riscatti»: questo il titolo di apertura de IL SOLE 24 ORE, che oggi cala due assi in prima pagina: pubblica il discorso integrale di Giorgio Napolitano che è seguito all’incarico a Monti e ospita un intervento dell’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio ciampi. Inoltre il direttore Roberto Napoletano, come fa da una settimana a questa parte, non ha rinunciato a un corsivo dal titolo «Guardi al mondo parli all’Italia». Nella posizione degli editoriali c’è un pezzo del solito Stefano Folli. Andiamo con ordine. Napoletano ribadisce concetti già espressi: occorre ricostruire la fiducia che il mondo aveva nell’Italia, servono fatti non parole, la politica non si metta di mezzo. Ma aggiunge un suggerimento direttamente a Monti: «Parli i linguaggio (amaro) della verità», e visto che «ognuno dovrà rinunciare a qualcosa», «serve lo spirito condiviso del dopoguerra e non sarà affatto facile ricostruirlo. Basterà fare il nostro dovere, ma dobbiamo crederci». Ciampi sottolinea che l’incarico a Monti «è un’occasione da non sprecare» e per farlo serve una condizione: «tutti, cittadini compresi, devono abbandonare la rincorsa al “particolare” e ritrovare lo spirito di una comunità». Ciampi però è ottimista perché «l’Italia sa reagire». Sugli stessi toni Folli: siamo a un «passaggio politico straordinario», e la missione di Monti «è riportare l’Italia nell’ambito europeo» anche se si tratta di un «compito di estrema difficoltà». Ce la farà? Per forza, secondo Folli, perché «l’ipotesi Monti è l’unico modo serio per salvaguardare, non per affossare, la democrazia italiana. E con essa la politica seria».  

“Monti: crescita ed equità, ce la faremo”. LA STAMPA parte subito con l’agenda del nuovo incaricato: oggi le consultazioni con i partiti. Ed è proprio il rapporto con i partiti che “resta un rebus” titola il quotidiano a pagina 6: servirà qualche giornata di attesa per conoscere la squadra di Mario Monti, «benissimo i tecnici» scrive Grignetti a pagina 6, «ma chi dovrà tenere i rapporti con il parlamento e con i partiti?». La soluzione ipotizzata è quella di inserire nel governo figure a metà tra la politica e le istituzioni come per esempio i vicepresidenti delle Camere, ma per ora sono solo voci e ipotesi. La Stampa inquadra in un focus la figura di Enzo Moavero Milanesi, ora a Lussemburgo dove è giudice alla Corte di giustizia europea, arriverà lui al posto di Gianni Letta, La Stampa lo dà quasi per certo come sottosegretario alla presidenza. Dopo aver lavorato con amato, Ciampi e Monti, nel 2002 fu scelto come “uomo macchina” alla Ue anche da Prodi. Un altro incontro importante domani per Monti sarà quello con le imprese e i sindacati, per discutere del primo decreto da approvare entro la prima metà di dicembre. La parola d’ordine è bruciare i tempi per riconquistare la fiducia dei mercati.

 
IL GIORNALE apre a tutta pagina con “Non e finita”. Il quotidiano milanese spiega come «Berlusconi raddoppia». L’editoriale di Adalberto Signore sottolinea «in un videomessaggio l’ex premier Silvio Berlusconi annuncia che non si farà da parte: “le mie dimissioni un gesto generoso e di responsabilità. Lascio senza mai essere stato sfiduciato”. E prepara la linea dura nei confronti di Mario Monti: nessuno sconto al “governo del presidente”.  Vittorio Feltri in un editoriale bis rincara la dose, il suo pezzo è titolato: “Macchè economista , bastava un ragioniere”.
 
ITALIA OGGI chiudendo il sabato non dedica approfondimenti alla nomina di Monti
 
E inoltre sui giornali di oggi:
 
GREEN
ITALIA OGGI- “Aziende verdi, si ma non troppo”. Appena un’impresa su tre ha almeno un edificio certificato tra le proprie strutture. E’ il dato più rilevante che emerge dalla ricerca dell’International facilità Management Association sullo stato dell’arte della progettazione edilizia. «La situazione italiana» si legge nel pezzo a pag 19 «appare oggi in forte ritardo nonostante le ricadute economiche positive che potrebbero generare sui bilanci aziendali una corretta progettazione e uno sfruttamento degli spazi lavoratovi adeguati».

BIOLOGICO
LA STAMPA – “Anche l’hamburger è diventato bio”. Dal Piemonte a Milano a Roma esplode una nuova carne-mania: quella dell’hamburger locale, fornito direttamente dagli allevatori della zona in punti vendita che hanno dietro aziende agricole, e che fanno concorrenza alle grandi catene da McDonald’s in giù. È Torino la capitale del “fast food di qualità” secondo LA STAMPA, che avvalla la tesi con un’intervista al fondatore di Slow Food Carlin Petrini: «quando c’è la qualità della carne, ancor più se locale, noi di Slow Food non abbiamo problemi. Non si può vivere di solo filetto».


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