Welfare

“Cuki save the food” nuovo alleato di Siticibo

Fondazione Banco Alimentare e Cuki presentano il progetto per potenziare il recupero di alimenti provenienti dalla ristorazione organizzata

di Antonietta Nembri

A pochi giorni dalla quindicesima Giornata nazionale della Colletta Alimentare, in programma sabato 26 novembre, Fondazione Banco Alimentare e Cuki hanno presentato un nuovo progetto che vede alleate la onlus che si occupa di ridistribuire le eccedenze alimentari a oltre 8mila strutture caritative e l’azienda che produce packaging e contenitori per mantenere il cibo. Si tratta di “Cuki save the food”, il progetto presentato oggi a Milano da Andrea Giussani, vicepresidente della Fondazione, Giuliana Malaguti, responsabile approvvigionamenti per il Banco Alimentare e da Corrado Ariaudo, presidente di Cuki Spa e Comital Spa e Stefano Camera Ad di Cuki.

«La nostra è un’epoca in cui ci sono sì i ristoranti pieni, ma sono piene anche le mense della Caritas» ha detto Luca Pesenti, direttore dell’Ores (Osservatorio regionale sull’esclusione sociale) nell’introdurre l’incontro, sottolineando il divaricarsi della forbice sociale come pure il ruolo del Banco Alimentare che da venti anni è tra i protagonisti nella grande battaglia contro la povertà.

Ad Andrea Giussani il compito di illustrare l’attività di Fondazione Banco Alimentare, presente in tutta Italia con 21 onlus, una presenza capillare che permette di recuperare circa 80mila tonnellate anno di alimenti che, ridistribuiti grazie al lavoro di 1400 volontari «presenza che garantisce la sostenibilità dei costi nella logistica della nostra azione» alle strutture caritative, danno una aiuto concreto a circa un milione e mezzo di persone «che hanno un bisogno alimentare». Il vicepresidente della Fondazione annunciando la prossima giornata della Colletta alimentare sottolinea il milione e mezzo di consumatori che colgono l’occasione di fare un dono «la Colletta alimentare è un po’ il nostro compleanno, il giorno che permette la continuità della nostra azione», prosegue ricordando come quanto raccolto nell’ultimo sabato del mese di novembre rappresenti il 12% della raccolta di tutto l’anno. Dal 2003, sfruttando appieno le opportunità offerte dalla legge cosiddetta del “Buon Samaritano”, oltre alle eccedenze alimentari della grande distribuzione e delle industrie agroalimentari, il Banco Alimentare ha messo a punto il programma per il recupero del fresco, ovvero alimenti cucinati e non serviti, alimenti freschi invenduti o inutilizzati: Siticibo. Ed è qui che si inserisce il progetto “Cuki save the food”.

«Con Cuki c’è un’affinità che sta tutta nell’idea del “care”, del prendersi cura, anche se in maniera diversa, del cibo» spiega Giuliana Malaguti che ha ricordato il milione e 300mila pasti pronti distribuiti dal 2003 a oggi e sottolineato come il progetto preveda da subito un’azione concreta: la dotazione di 15mila vaschette in alluminio e 600 termibox, contenitori isotermici. In questo modo Siticibo amplia il suo raggio di azione: in questi giorni il progetto è stato avviato in Umbria ed entro la fine del mese sarà esteso a Sicilia, Puglia e Campagna, ma anche in Lombardia dove il progetto è partito da Milano otto anni fa, per esempio, sarà ampliato alla mensa del Treminal 2 di Malpensa. «I contenitori isotermici sono fondamentali per mantenere la catena dell’igiene e della sicurezza alimentare soprattutto per gli alimenti freschi più deperibili come pesce, latticini, affettati, ortofrutta» sottolinea Malaguti.

Da parte sua il presidente di Cuki, Corrado Ariaudo, si è detto convinto che sia compito di tutti «supportare un progetto di altissima intelligenza sociale come quello di Banco Alimentare» come pure che si tratti di una realtà da sostenere «perché svolge una missione trasparente, rappresentando il vaso comunicante che salva dallo spreco ingenti risorse alimentari distribuendole direttamente ai bisognosi: in questo contesto Cuki Save the Food è un progetto di concreta solidarietà che in Cuki abbiamo sentito il dovere di realizzare con il contributo dei nostri prodotti destinati alla protezione e conservazione dei cibo». Si è detto infine convinto del fatto che la collaborazione potrà essere allargata ai collaboratori dell’azienda.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’Ad di Cuki, Stefano Camera, che nel sottolineare come la missione dell’azienda sia quella di produrre strumenti per la corretta conservazione del cibo «mettiamo a disposizione del progetto la certificazione di qualità dei nostri prodotti, ma anche, con questa azione di charity come produttori chiudiamo il ciclo, essendo presenti anche nel mercato dei prodotti professionali per l’industria alimentare, la ristorazione collettiva e i centri cottura».
Quella con Fondazione Banco Alimentare e che durerà tre anni, è la prima operazione di charity a lungo termine sostenuta dall’azienda.

Per seguire l’andamento del progetto, inoltre c’è anche un sito www.cukisavethefood.it

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