Welfare

Le banche chiudono i crediti? Allora ci pensa Starbucks

La grande catena lancia una campagna anti crisi

di Redazione

«Le piccole imprese americane garantiscono più della metà dell’occupazione. Questo motore fondamentale è bloccato. Bisogna scongelare i canali del credito perché possano ricominciare a crescere». Chi parla Howard Schultz numero uno di Starbucks, il colosso della ristorazione americana. «Siamo in una situazione di urgenza assoluta. Non possiamo aspettare che Washinton si muova. Dobbiamo muoverci noi». Per questo la Fondazione Starbucks si è associata a Opportunity Finance Network, un’organizzazione non profit che interviene nelle zone più svantaggiate del paese. Lo slogan lanciato da Starbucks chiama tutti alla mobilitazione: «Degli americani per aiutare gli americani». La Fondazione raccoglierà donazioni online o in 6800 (su 11mila) dei suoi bar. A ciascuno si chiede una donazione di 5 dollari. Da parte sua Starbucks ha messo 5 milioni di dollari, mentre un pool di banche sosterrà Opportunity Finance, garantendo sei dollari per ogni dollaro avuto in donazione. Alla fine le Pmi potranno trovare uno sportello per credito a tasso agevolato, che oggi non trovano in nessuna banca.

L’operazione ha ricevuto il plauso di tutti e s’inquadra nell’ondata antipolitica che sta travolgendo anche gli Usa. E anche Moody’s ha applaudito: «È il genere di soluzione innovativa di cui l’America ha bisogno”», ha detto il numero uno Mark Zandi.

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