Cultura
Coldiretti: l’Europa approvi regole anti-speculazione
Lo ha detto a vita.it il presidente nazionale Sergio Marini
«Il cibo non è una merce qualsiasi, Coldiretti continuerà a ripeterlo, anche durante l’Expo 2015». Lo ha detto a Vita.it Sergio Marini, presidente nazionale di Colidiretti in margine al suo intervento all’International partecipans meeting in corso a Villa Erba a Cernobbio.
«Ad allarmarci in questo periodo è soprattutto la speculazione finanziaria in atto sui beni alimentari, un problema molto complesso e per affrontare il quale la strada è ancora molto lunga» afferma Marini. «La posizione di Coldiretti al riguardo è molto chiara, e continueremo a ribadirla nel percorso verso Expo 2015: il cibo non è una merce qualsiasi che si può lasciare in balia di una speculazione senza regole».
A citare la speculazione finanziaria sulle commodities ieri a Milano Fiere è stato anche Roberto Formigoni, Presidente di Regione Lombardia e Commissario generale di Expo 2015, che ha lanciato l’idea di «un codice etico contro gli sprechi e le speculazioni sui beni alimentari». «Dai lavori preparatori di Expo 2015 dovrebbe uscire una proposta e una sfida» ha detto Formigoni, «quella di scrivere un grande patto contro gli sprechi e le speculazioni sul cibo. Una tappa fondamentale sarà la “Carta 2015”, un grande documento culturale che sotto la guida del professor Veronesi da lasciare come eredità culturale dopo Expo 2015».
Secondo il presidente di Coldiretti «i codici etici vanno bene, ma in realtà sul fatto che non si debba speculare sulla fame sono in linea teorica tutti d’accordo. Resta il fatto che la speculazione finanziaria sui beni alimentari continua ugualmente causando impennate dei prezzi ingiustificate che mettono a rischio la sicurezza alimentare». Secondo Marini «servono regole che vanno decise dalla politica, innanzitutto a livello europeo».
«Un ruolo fondamentale può svolgerlo il Parlamento europeo, dove il problema della speculazione finanziaria sul cibo va affrontata trovando delle soluzioni» ha concluso Marini. «Il percorso però è ancora lungo».
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