Salute

Pubblicità ingannevole per il cordone: in campo l’Antitrust

L'Autority ha costretto sei società a cambiare il proprio materiale informativo

di Sara De Carli

L’Antitrust si muove per condannare la pubblicità ingannevole delle banche private per la conservazione del sangue cordonale. L’autorità garante della concorrenza e del mercato ha esaminato la pubblicità e il materiale informativo di sei società – Future Health Italia, Sorgente, Crylogit Regener, Futura Stem Cells, Cryo Save Italia e Smart Bank – per verificare possibili pratiche commerciali scorrette. In una nota del 24 ottobre, l’Autorità guidata da Catricalà (l’’istruttoria era stata avviata a luglio su segnalazione della Associazione nazionale Adisco) ha in realtà comunicato di aver chiuso i procedimenti senza accertare infrazioni, sulla base degli impegni presi dalle sei società a modificare il loro materiale dando d’ora in poi – recita il testo dell’Antitrust – «messaggi informativi corretti sulle reali potenzialità di cura legate all’utilizzo dei cordoni ombelicali conservati all’estero».

In particolare l’Antitrust ha ottenuto che:

– venga specificato che la vitalità cellulare allo stato in ambito scientifico è acclarata solo per un periodo di 15/16 anni, non per sempre.

– siano eliminate le indicazioni di tipo comparativo che inducono a ritenere in ogni caso preferibili le staminali del cordone, rispetto a quelle provenienti da altre fonti, sia nel caso di trapianto autologo che per un eventuale trapianto tra familiari.

– che non sia sottaciuto che a) la maggior parte dei trapianti è di tipo allogenico; b) per i trapianti autologhi si impiegano più diffusamente le staminali estratte da midollo osseo o da sangue periferico;

– ci sia più chiarezza sui dati sul numero di trapianti e delle patologie per le quali è possibile l’impiego terapeutico delle cellule staminali cordonali, con maggiore completezza e aderenza alle evidenze emergenti da autorevoli e condivise fonti scientifiche. In particolare, per le patologie trattabili, ci si limiterà ad un rinvio all’elenco di cui al d.m. 18 novembre 2009 e non saranno più riproposti dati numerici generici sul numero di trapianti da sangue cordonale.

– si diano maggiori informazioni in merito alla procedura di rientro in caso di necessità di dover utilizzare il campione, mettendo in rilievo che per usarlo è imperativo ottenere l’autorizzazione delle autorità sanitarie competenti.

«L’Autorità ritiene che gli impegni proposti consistenti nelle modifiche ai messaggi promozionali relativi al servizio offerto siano idonei a rimuovere i profili di illegittimità rilevati nella fase di avvio del procedimento – recita la nota – in quanto integrano misure atte ad offrire ai consumatori una panoramica informativa rispettosa dei dettami di fondatezza, completezza e prudenza imposti dalla materia consentendo loro di assumere decisioni consapevoli». Sul sito sono disponibili tutti i sei singoli provvedimenti, azienda per azienda.

Soddisfatta Adoces, che ora auspica «vengano stabilite regole certe con opportune sanzioni per coloro che non rispettano le disposizioni che le leggi italiane prevedono in relazione alle attività di raccolta, trasporto, processazione, conservazione e rilascio delle unità di sangue cordonale». In allegato il Rapporto ADOCES 2011, del genetista Licinio Contu, presidente di Adoces, sull’effettivo utilizzo terapeutico di staminali cordonali.


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