Politica

Il big bang di Renzi

Nell'intervista al magazine in edicola, il sindaco di Firenze anticipa i temi della convention della Leopolda

di Giuseppe Frangi

«Non si può fare la rivoluzione con i colonnelli della restaurazione. E questo vale per tutti. Alla Leopolda noi vogliamo fare qualcosa accettando il rischio di essere arroganti: portare la discussione politica sui contenuti e non sulle simpatie». Matteo Renzi con un’intervista al magazine in edicola anticipa temi e obiettivi del Big Bang, la tre giorni che un anno dopo la convention dei Rottamatori (a Firenze dal venerdì 28), prova a lanciare una nuova fase politica.

«Il Big Bang consiste nel portare a galla la scandalosa deriva in cui sono finiti temi fondamentali della nostra vita». Un esempio? «La formazione professionale, sulla quale ci giochiamo il destino delle prossime generazioni; e invece è un carrozzone che, per rispettivi interessi, nessuno osa mettere in discussione».


Renzi va all’attacco non solo della politica ma anche delle rappresentanze: «Sindacati e Confindustria: quando entra in gioco la rappresentanza sembra invece di essere proiettati nel passato. Il tavolone di Palazzo Chigi oggi non rappresenta più nessuno. Dobbiamo avere il coraggio di smantellare questi riti. Le rappresentanze si sono corazzate dietro un’autoreferenzialità. In sostanza si autolegittimano».


«Dobbiamo sturare le arterie italiane incrostate da troppe caste e troppe carte», continua Renzi. «Prendiamo le Camere di commercio? Cosa rappresentano? Oggi se avessero un’alternativa le imprese se ne andrebbero via su due piedi. Dal mio punto di vista andrebbero abolite. La cura dimagrante non riguarda solo la politica».


Sul suo futuro come possibile candidato alle primarie Renzi dice: «Davvero non è il momento dei personalismi. In questo momento il mio e nostro desiderio è quello di candidare dei contenuti, in modo molto netto, senza ambiguità. Comunque mi auguro che le primarie del Centrosinistra siano primarie aperte e non controllate dalle segreterie. Le primarie sono un fattore costitutivo del Pd. Se le si imbriglia con qualsiasi mezzuccio alla fine si fa del male al Pd».

 

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