Non profit

La lira? In giro ce ne sono ancora 2.500 miliardi

Da marzo non si potranno più cambiare. Ora però si possono spendere in solidarietà

di Maurizio Regosa

Vecchie lire, ultimo atto. Sta per calare un definitivo sipario sulla moneta che ha accompagnato la Repubblica fino all’avvento dell’euro. Dal 1° marzo 2012 infatti non sarà più possibile (come è stato in questi anni) cambiare le lire che perciò diverranno a tutti gli effetti cartacce. Prosolidar però ha avuto una buona idea per ridare alle tantissime lire rimaste nei cassetti una nuova (e più utile) vita.

 L’ultima lira

Un vero e proprio tesoretto, del resto. Secondo una stima di Bankitalia, mancano all’appello, cioè al cambio con l’euro, ben 2500 miliardi di lire (1,3 miliardi di euro), circa 197 milioni di banconote in tagli soprattutto da mille lire. Soldi che fra qualche mese non sarà più possibile commutare (a oggi presso ciascuna delle 55 tesorerie provinciali di Bankitalia si cambiano lire per circa 2mila euro al giorno). Risorse che non è certo giusto sprecare e per le quali la onlus Prosolidar, fondo nazionale del settore del credito per progetti di solidarietà (nato con una intesa bilaterale nel 2005 e alimentato in modo paritetico da aziende e lavoratori), ha immaginato un nuovo destino virtuoso e ha perciò lanciato la campagna L’ultima lira.

Una campagna a costo zero

Fino al 31 gennaio, i 18mila sportelli delle banche che hanno aderito all’iniziativa, ovvero Intesa San Paolo, Unicredit, Monte Paschi di Siena, Ubi Banca, banco Popolare, Bnl-Bnp Paribas, Banca popolare di Sondrio e Banca del Piemonte, accetteranno le buste in cui ciascuno potrà mettere le lire eventualmente ramazzate in casa, nei cassetti, nelle giacche, nei vecchi portafogli. Se sono rimasti inutilizzate in tutti questi anni, se ne potrà pur fare a meno, o no? Così facendo ciascuno potrà contribuire così alla prima raccolta fondi che «non costa un euro», come argutamente recita il claim della campagna, e metterà Prosolidar nelle condizioni di sostenere i cinque progetti sociali realizzati da soggeti «con i quali», ha precisato il presidente della onlus, Edgardo Maria Iozia, «abbiamo in questi anni condotto iniziative importanti». Sono stati presentati nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa (per la quale si prevede di realizzare, oltre a depliant e manifesti, una serie di spot d’animazione).

La nuova vita delle banconote

Grazie a quegli italiani che porteranno in banca le lire fin qui dormienti, sarà possibile restituire a Napoli alcuni beni sequestrati alla malavita (in collaborazione con Libera e la cooperativa sociale Orsa maggiore), sostenere il centro pediatrico che Emergency gestisce a Bangui nella Repubblica Centrafricana, aiutare l’Unhcr a portare cibo, acqua e medicine alla popolazione colpita dalla carestia in Somalia, sostenere le Case del sole che Terres des Hommes gestisce in sette paesi e, infine, contribuire al restauro del Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana che potrà così aprire una nuova sala di lettura.

 


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