Welfare

Gli immigrati incidono solo il 2%

Sulla spesa complessiva. Lo rivela uno studio di Sifo

di Redazione

In Italia vivono quasi 5 milioni di immigrati (pari al 7,2% della popolazione residente) che producono l’11,1% della ricchezza nazionale, ma incidono sulla spesa farmaceutica complessiva solo per il 2%.

La ragione principale va ricercata nella giovane età (quella media e’ di 36 anni) di queste persone, che ricorrono ai farmaci in misura decisamente inferiore rispetto agli italiani (soprattutto per la cura di malattie cardiovascolari).

I dati emergono dal 32esimo Congresso Nazionale della Sifo (Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie), che si chiude oggi a Firenze con la partecipazione di oltre mille iscritti.

«Il farmaco può essere un ‘tracciante’ dello stato di salute delle persone – afferma Laura Fabrizio, presidente Sifo -. Abbiamo attivato un Osservatorio sulla prescrizione farmaceutica della popolazione immigrata in collaborazione con la Societa’ Italiana di Medicina della Migrazioni (Simm), l’Istituto Superiore di Sanità, Cineca e il Consorzio Mario Negri Sud».

Si tratta, spiega Enrico Costa, responsabile dell’Area Cooperazione internazionale della Sifo, del «primo progetto in Italia di questo tipo. Sono state coinvolte 39 Asl in 9 Regioni per un totale di più di 10 milioni di pazienti assistibili. Circa il 15% della popolazione italiana riceve più di 10 farmaci nel corso di un anno, invece il 50% degli immigrati solamente uno. E non sono emerse differenze nel consumo tra la popolazione pediatrica italiana e quella immigrata».

«La SIFO vuole essere una rete di supporto alla salute globale, grazie alla nostra posizione privilegiata che ci permette di interagire con i clinici e con gli amministratori. Abbiamo dedicato questo congresso alla ‘Nuove tecnologie’. Noi rappresentiamo una ‘tecnologia di presenza’ su tutto il territorio nazionale. I migranti sono un’importante risorsa per l’Europa e per l’Italia perche’ contribuiscono allo sviluppo democratico ed economico», continua Enrico Costa.

Il progetto mira a evidenziare le variazioni qualitative e quantitative nell’accesso ai farmaci erogati a carico del Servizio Sanitario Nazionale tra le diverse popolazioni di immigrati e italiani e soprattutto a far emergere, dal confronto con i dati epidemiologici, i bisogni inevasi, anche alla luce delle differenze nei livelli e nell’organizzazione dell’assistenza sanitaria delle Regioni coinvolte.

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