Welfare

I medici Anffas si autosospendono

Polemica contro l'Inps sulle commissione per le verifiche straordinarie

di Redazione

La notizia è clamorosa. I medici dell’Anffas abbandonano le commissioni INPS che stanno svolgendo visite di revisione (ordinaria e straordinaria) per l’accertamento dell’invalidità civile, dell’handicap e della disabilità. Si tratta di 125 commissioni, da cui da oggi si autosospendono 62 medici nominati da Anffas. L’Anfass, in sostanza, si sfila fuori da una lotta ai falsi invalidi condotta senza chiarezza e senza rispetto delle condizioni degli invalidi veri.

La decisione è stata deliberata dal Consiglio Direttivo Nazionale dell’associazione che si occupa in particolare di disabilità intellettive e relazionali e comunicata ieri con una nota all’intera struttura. Anffas ha deciso, recita la nota «di autosospendere con efficacia immediata tutti i medici rappresentanti Anffas all’interno delle Commissioni Inps di II grado per l’accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità, dandone anche formale comunicazione al Direttore Generale Inps, dott. Mauro Nori». Molti medici in realtà avevano già abbandonato le commissioni spontaneamente, contestando all’Inps di non venire convocati secondo quanto previsto dalla normativa e dai regolamenti vigenti.

Resta invece invariata e operativa la presenza di medici di nomina Anffas nelle Commissioni per l’accertamento dell’invalidità civile presso le ASL (anche dette di prima istanza o Commissioni Integrate Asl-Inps), regolate dalla Legge n. 295/90.

Alla base della decisione di autosospendersi dalle Commissioni Inps vi sono le molteplici richieste di chiarimenti sulle visite di verifica straordinaria che Anffas ha inviato all’Inps, senza avere risposta. In particolare, spiega la nota, «sono cadute nel vuoto alcune richieste formulate dal Presidente Nazionale di Anffas Onlus, Roberto Speziale, allo stesso Direttore Generale dell’Inps riguardanti la richiesta di annullamento parziale, in via di autotutela, dei Messaggi Inps n. 6763/2011 e 8146/2011 riferiti nello specifico alla visita diretta per qualsiasi invalido civile sorteggiato per la verifica straordinaria, all’equiparazione delle visite di verifica straordinaria a quelle di revisione ordinaria solo per coloro dei quali casualmente l’Inps abbia il fascicolo del precedente riconoscimento e alla mancata presenza del rappresentante medico Anffas nelle Commissioni Inps deputate ad effettuare visite di verifica straordinaria e di revisione ordinaria “equiparata”, laddove, invece, i rappresentanti di Anmic, Uic ed Ens erano stati ammessi».

Sulle medesime problematiche, in mancanza di risposte dirimenti, Anffas ha anche fatto ricorso al Tar Lazio e al Consiglio di Stato, per chiedere l’annullamento dei Messaggi Inps sopra citati. Purtroppo, anche le decisioni emanate in via cautelare dagli organi di giustizia amministrativa non hanno sciolto i dubbi di cui sopra, anzi hanno ulteriormente reso contraddittoria la posizione dell’Inps rispetto alla presenza di Anffas Onlus nelle proprie Commissioni Mediche.

Oggi, infatti, anche a seguito dei pronunciamenti del Giudice Amministrativo, si dovrebbe profilare la seguente situazione: presenza di Anffas – riconosciuta con Circolare Inps n. 131/2009 – nelle visite Inps di primo riconoscimento, ed esclusione dei medici Anffas da quelle di verifica straordinaria e di revisione ordinaria a quelle equiparate, in virtù, però, di una fonte normativa che regola proprio le prime diverse tipologie di visita.

Anffas Onlus denuncia anche come il Tavolo Tecnico Paritetico Inps – Anffas per l’analisi, il monitoraggio e le proposte di modifica al nuovo sistema di accertamento dell’invalidità civile, stato di handicap e disabilità (voluto dalla stessa Inps) in realtà non sia mai stato attivato. L’Associazione, quindi, si esime da qualsiasi disservizio, mancato chiarimento o inattività di lavori generato da tale inerzia.

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