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Fand: la riforma assistenziale così non va

Se non sarà modificato il disegno di legge, i disabili torneranno in piazza

di Redazione

La Fand (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità), rappresentata dal suo presidente Giovanni Pagano, ha consegnato ai parlamentari delle Commissioni riunite Affari sociali e Finanze (si è svolta ieri l’audizione delle associazioni sul disegno di legge delega di riforma fiscale e assistenziale) una relazione con i rilievi critici prospettati dalle associazioni aderenti alla federazione (Anmic, Anmil, Ens, Uic, Unms, Anglat, Arpa). Ai parlamentari è stato consegnato un testo contenente una serie di emendamenti redatti in coerenza con il documento presentato.

Nel corso dell’audizione Pagano ha inoltre espresso un giudizio negativo sui previsti tagli indiscriminati di spesa, in merito ai principi della non cumulabilità delle esenzioni o agevolazioni fiscali con i diritti di assistenza sociale, sulla sostituzione dell’indennità di accompagnamento con l’istituzione di un fondo per l’indennità sussidiaria, sulla revisione delle prestazioni economiche senza indicazione dei criteri direttivi.
«Il modello assistenziale», ha sostenuto Pagano, «deve essere svincolato dall’obiettivo del risparmio di spesa, nonché deve garantire livelli essenziali economici e di servizi, potenziando il sostegno all’assistenza familiare e favorendo una politica di servizi attraverso risorse da mettere a disposizione dei Comuni».
Le ragioni di assoluta non condivisione del provvedimento legislativo di delega sono state fortemente sostenute anche dal rappresentante dell’Uic, presente insieme al presidente dell’Ens, che ha parlato di forte attacco allo stato sociale.

Infine, è stato evidenziato che, qualora alla legge delega non saranno apportate quelle modifiche necessarie a garantire i diritti economici e sociali acquisiti, le associazioni scenderanno in piazza per far sentire la loro voce e far conoscere la loro forza.


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