Economia

Al Qaeda si lancia nell’umanitario

L'organizzazione distribuisce cibo nei campi profughi della Somalia

di Joshua Massarenti

Si muovono come qualsiasi operatore umanitario – con le loro inconfondibili casacche bianche – tra profughi alla ricerca disperata di cibo e acqua. A fare la differenza, però, sono le armi che portano a tracolla. Tra loro spicca un cittadino americano, Abu Abdulla Almuhajir, che si spaccia per «un rappresentante umanitario di Al Qaeda» tra la folla del campo profugo somalo di Ala-Yasir, circa 50 chilometri a sudovest di Mogadishio.

Da oggi il mondo scopre un nuovo volto dell’organizzazione terrorista, ormai diventata anche agenzia umanitaria. In Somalia gli uomini di Al Qaeda distribuiscono latte in polvere e sacchi di grano dotati di una scritta singolare: «Campagna di Al Qaeda in omaggio al martire Bin Laden». Nei kit umanitari non mancano hijab e corani, distribuiti in un campo dove le agenzia internazionali non hanno accesso. Come molte altre zone del territorio somalo, la periferia di Mogadisho è sotto controllo degli Shabaab, il movimento insurrezionale islamista somalo sostenuto da Al Qaeda.

Secondo il reporter della BBC, Almuhajir era accompagnato dal portavoce degli Shabaab, Sheikh Ali Mohamud Rage. Come un solo uomo, sostenevano di essere nel campo di Ala-Yasir per distribuire riso, olio, datteri e latte a circa 4mila profughi, ma anche 17mila dollari e un’ambulanza.

«Siamo venuti in Somalia per portare un messaggio dal leader di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri» ha dichiarato Almuhajir, «e incoraggiare i musulmani di tutto il mondo di dare assistenza ai nostro fratelli e alle nostre sorelle musulmani della Somalia».


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