Volontariato
Al via la sesta conferenza nazionale dei sordociechi
Presentati i primi dati sul numero delle persone sordocieche in Italia
di Redazione
Tra le tremila e gli undici mila persone soffrono in Italia di menomazioni all’udito e alla vista. Questo riferiscono i dati di uno studio europeo presentato durante la sesta conferenza nazionale del Comitato delle persone sordocieche, al via a Senigallia d contenuti nel Bilancio sociale della Lega del Filo d’Oro. Una prima quantificazione del fenomeno, visto che nel nostro paese non è mai stato un censimento. “Questi dati illustrano per la prima volta la dimensione del fenomeno – ha spiegato Rossano Bartoli, Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro – e delle sue ricadute non solo sulle persone direttamente coinvolte ma sulle loro famiglie e sui servizi del territorio. I sordociechi sono persone con problematiche del tutto particolari e per questa ragione necessitano di protocolli di assistenza e riabilitazione sempre più personalizzati per essere efficaci”.
Un’occasione di riflessione ma anche di apprendimento soprattutto per chi sordo cieco non è. Durante la conferenza è stato possibile conoscere infatti i linguaggi utilizzati dai partecipanti ai lavori per mantenere un rapporto con gli altri e con la realtà, come per esempio la lingua italiana dei segni e il codice tattile del sistema Malossi.
“Questi momenti di incontro e riflessione sono estremamente importanti per noi sordociechi – ha affermato Francesco Mercurio, Presidente del Comitato delle Persone Sordocieche della Lega del Filo d’Oro -. E’ qui che abbiamo la possibilità di confrontarci sui traguardi raggiunti negli anni e sulla complessa realtà in cui ci troviamo quotidianamente a vivere, in modo da analizzare il vissuto dei nostri problemi e proporre le possibili soluzioni
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.