Welfare

Sappe: anche nei minorili cresce la tensione

La denuncia del sindacato autonomo della Polizia penitenziaria dopo il ferimento di due agenti a Quartucciu

di Redazione

«La situazione penitenziaria è sempre più incandescente. Ogni giorno registriamo manifestazioni e proteste di detenuti sempre più violente. Sconcerta e inquieta quanto avvenuto l’altro ieri nel carcere minorile di Quartucciu, a Cagliari. un gruppo di giovani detenuti ha dato vita a una rivolta nella struttura penitenziaria distruggendo suppellettili e materiale vario delle celle e della sezione detentiva». È quanto afferma Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. «Inizialmente – spiega Capece – la forma di protesta si è materializzata sbattendo oggetti contro i cancelli e le inferriate, ma nonostante i vani tentativi di mediazione posti in essere dall’esiguo numero di personale di polizia penitenziaria presente, colleghi ai quali va tutta la solidarietà del Sappe, i detenuti non hanno esitato a passare ad atti violenti, che si sono concretizzati con il ferimento di due agenti».
Il leader del Sappe si dice “preoccupato” per «le tensioni che già da molto tempo si registrano nei penitenziari per adulti» e ora «iniziano a verificarsi anche nelle strutture detentive per minori. La tensione è alta non solo nelle carceri per adulti ma anche in quelle per minori. E questo non è certo un segnale positivo».

Capece prosegue osservando che: «Il Sappe segnala come il personale di Polizia Penitenziaria di Quartucciu, prontamente intervenuto nel fronteggiare l’emergenza, si sia ancora distinto con professionalità e spirito di servizio nell’evitare che la situazione, già molto critica, degenerasse ulteriormente».
Capece sottolinea «che alla data del 15 settembre scorso erano 526 i minorenni detenuti negli istituti di pena per minori italiani», evidenziando come «anche altri episodi critici accaduti e che avvengono nelle carceri per adulti confermano l’emergenza penitenziaria. È del tutto evidente -fa notare il segretario generale del Sappe- che la tensione nelle carceri, caratterizzata dai problemi connessi alla detenzione ed alla promiscuità, sta salendo in maniera esponenziale. Eppure anche i numerosi richiami del Presidente della Repubblica sulla criticità della situazione penitenziaria del Paese non sembrano suscitare l’attenzione di una classe politica colpevolmente distratta». E conclude «È importante che il governo e il Parlamento mettano concretamente mano alla situazione penitenziaria del Paese, ormai giunta ad un livello emergenziale, come anche i gravi fatti di Quartucciu testimoniano».

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