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In arrivo nuove regole per l’e-waste

Approvata in commissione una stretta sui rifiuti tecnologici

di Sara De Carli

La Commissione Ambiente del Parlamento europeo ha approvato un nuovo pacchetto di norme volte ad aumentare i tassi di riciclaggio del’ewaste, ovvero dei prodotti elettrici ed elettronici. Le modifiche alla direttiva RAEE (Waste Electrical and Electronic Equipment Directive), stabiliscono obiettivi più impegnativi per la raccolta degli eWaste e inaspriscono gli obblighi per i rivenditori e i produttori di apparecchiature elettroniche.

L’idea è innanzitutto quella di incrementare l’attuale obiettivo annuo – un forfait di 4 chilogrammi di raccolta per persona – per arrivare a recuperare ogni anno il 65% del peso medio della merce venduta nei due anni precedenti entro il 2020, per arrivare poi all’85% entro il 2022. Previsto anche un obiettivo separato progettato per incoraggiare il riutilizzo di almeno il cinque per cento dei vecchi computer e telefoni cellulari che vengono raccolti. 

Secondo le stime della stessa Commissione ogni cittadino europeo genera attualmente 17-20 chilogrammi di e-waste all’anno ma oggi solo un terzo degli scarti prodotti viene avviato al recupero.

La direttiva RAEE poi andrebbe rivista sia sotto il profilo della percentuale di materiale da recuperare, sia relativamente alle tipologie di scarti da sottoporre ai vincoli normativi e, infine, provando ad affrontare seriamente il problema dello scarico illegale dei rifiuti. In secondo luogo, la relazione propone che i consumatori possano consegnare, gratuitamente, tali materiali presso i rivenditori di articoli elettronici, in modo da incentivare l’abitudine al recupero, spesso sfavorito dalla mancanza di adeguati raccoglitori. Infine, si vuole vietare l’esportazione dei rifiuti elettrici verso i Paesi esterni all’OCSE, autorizzando invece i trasferimenti al suo interno solo nei casi in cui si abbia certezza della sorte del prodotto, che dovrebbe essere riparato o riutilizzato e non destinato all’incenerimento.

«La raccolta e il riciclaggio dei rifiuti elettronici rappresentano un bene per l’ambiente e un bene per l’economia», ha dichiarato il relatore Karl-Heinz Florenz. «Gli obiettivi del Parlamento, ambiziosi ma raggiungibili, aiuteranno a recuperare preziose materie prime e a ridurre il flusso dei rifiuti elettronici nelle discariche, negli inceneritori e nei paesi in via di sviluppo».

Le proposte della Commissione Ambiente saranno sottoposte al voto della Plenaria il prossimo gennaio.


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