Politica

Cia: urgente stabilizzare i prezzi

Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, commentando il rapporto sullo Stato dell'alimentazione del mondo 2011, curato da Fao, Pam e Ifad

di Redazione

«Per combattere la povertà ed evitare nuove crisi alimentari globali è indispensabile muoversi in due direzioni precise: adottare subito adeguate misure per stabilizzare i prezzi del cibo e sviluppare politiche che permettano di aumentare la produttivita’ agricola nei paesi del Sud del mondo». Lo ha affermato il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, commentando il rapporto sullo Stato dell’alimentazione del mondo 2011, curato da Fao, Pam e Ifad.

«Da giugno 2010, i rincari dei prodotti alimentari hanno spinto nella povertà assoluta 44 milioni di persone -ha ricordato Politi- e non perché nel mondo non vi fosse cibo a sufficienza, ma perché costava troppo. Se i prezzi alimentari continueranno a salire, altre 34 milioni di persone saranno a rischio».

A livello globale, ha continuato il presidente della Cia, «il costo del paniere dei beni alimentari e’ cresciuto quasi del 50 per cento solo nell’ultimo anno». Ecco perché, ha insistito, «ora non c’è più tempo da perdere: occorrono più regole, e regole comuni, per mettere un freno alle speculazioni sul cibo e stabilizzare i prezzi delle commodity. Bisogna mettere in pratica le istanze delle organizzazioni agricole riunite nel G120, poi condivise dai Paesi del G20 – ha sottolineato – e bisogna fare in fretta. Se si somma l’eccessiva volatilità dei prezzi agli effetti dell’aumento demografico, all’aumento della domanda di cibo nei Paesi emergenti e ai disastri provocati dai cambiamenti climatici, il rischio di non riuscire a garantire l’approvvigionamento alimentare globale diventa reale, soprattutto in vista di un 2050 in cui saremo 9 miliardi di persone».

Anche per questo, ha concluso Politi, «è sempre più urgente favorire politiche che permettano di aumentare la produttività agricola nei Paesi piu’ poveri. Per sconfiggere l’emergenza alimentare e combattere la povertà (su 1,4 milioni di persone che vivono nella poverta’ assoluta il 70 per cento risiede in aree rurali), è necessario promuovere investimenti in progetti irrigui e infrastrutturali, garantire l’accesso delle comunità locali al mercato dei fattori, a partire dalla terra e dal credito. Insomma, serve più agricoltura per sfamare il pianeta».


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