Welfare

Ogni giorno muoiono 3 persone

Questo weekend 61ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro

di Redazione

Per ricordare le vittime degli infortuni sul lavoro il prossimo 9 ottobre, l’ANMIL celebra in tutta Italia la 61ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro che nel 1998.

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con i Patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Segretariato Sociale RAI con la Campagna di sensibilizzazione, la Giornata viene commemorata dall’ANMIL che, da quasi 70 anni, si occupa della tutela delle vittime del lavoro e raccoglie oltre 450.000 iscritti.

A Roma, dopo la Messa in memoria dei Caduti sul Lavoro celebrata nella Chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli officiata dal Vescovo S.E.R. Vittorio Brambilla alle ore 8.30, si terrà presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, dalle ore 10.00, un incontro cui ad oggi hanno confermato la partecipazione: il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Sen. Maurizio Sacconi, il Presidente Commissione Morti Bianche Sen. Oreste Tofani, il Direttore dell’INAIL Giuseppe Lucibello, il Presidente CIV dell’INAIL Franco Lotito, il Presidente del Comitato Tecnico Sicurezza di Confindustria Samy Gattegno, il Responsabile dell’Ufficio nazionale Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro CGIL Sebastiano Calleri, il Segretario Confederale CISL Fulvio Giacomassi, il Segretario Confederale UIL Paolo Carcassi e le massime cariche istituzionali e datoriali.  

Ogni giorno in Italia muoiono 3 persone sul lavoro e si verificano in media oltre 2.000 incidenti; inoltre in un anno circa 30.000 vittime rimangono permanentemente invalide, per un totale di 775.374 infortuni accaduti nel 2010, con una lieve diminuzione degli infortuni tra il 2009 e il 2010 soprattutto per quanto riguarda quelli ‘in itinere’. Il tutto, peraltro, non tiene minimamente conto dello sconfortante numero di casi per malattie professionali: una realtà di cui si parla raramente, nonostante nel 2010 si sia verificato un incremento delle denunce del 22%, dalle 34.750 del 2009 alle 42.350 dell’anno successivo. Cifre che testimoniano la persistente gravità di un fenomeno che resta una delle principali problematiche del nostro paese, comportando una spesa complessiva di oltre 35 miliardi di euro l’anno.


Quel che l’ANMIL chiede è dunque un’azione determinata a far applicare le norme antinfortunistiche e un maggior impegno in termini di formazione dei lavoratori; inoltre quel che pochissimi conoscono è il dramma del dopo infortunio e per tutte le vittime, familiari compresi, l’ANMIL reclama che si metta fine all’inadeguata tutela prevista per le vittime del lavoro nonostante l’INAIL nel solo 2010 abbia rendicontato un avanzo di 1,39 miliardi di euro. 

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