Economia

«Giustizia è fatta per gli allevatori»

Il commento della Coldiretti dopo la sentenza milanese sulla maxitruffa alla Ue

di Redazione

«Giustizia è fatta, ma è molto triste per quei produttori che si sono lasciati trascinare in questa vicenda da chi li ha incantati con false promesse che non potevano mantenere, ma che al contrario li ha coinvolti in un procedimento legale finito con una raffica di condanne». Questo il commento della Coldiretti al processo di Milano che si è chiuso con pene da uno a cinque anni e mezzo di carcere il processo a carico di sedici fra allevatori e rappresentanti di cooperative accusati di una maxi truffa per 100 milioni di euro ai danni dell’Unione Europea.

«Noi – aggiunge la Coldiretti – ci siamo sempre schierati a difesa dagli interessi degli allevatori italiani che hanno rispettato le regole e che negli anni, proprio per questo motivo, hanno acquistato o affittato quote per un valore complessivo di 2,42 miliardi di euro. Mai come oggi  è stata dimostrata la correttezza delle nostre posizioni. Dispiace che questi allevatori, che hanno agito fuori dalle regole, non abbiano compreso prima a quali problemi potevano andare incontro. E dispiace che per il ripristino e il rispetto della legalità ci siamo dovuti rivolgere alla magistratura».

E arrivano le prime reazioni della politica. «La decisione del Tribunale di Milano al termine del processo sulla presunta truffa delle quote latte, interviene su una situazione d’illegalità che ha penalizzato la stragrande maggioranza degli allevatori italiani che hanno sempre rispettato le regole». Così la senatrice Leana Pignedoli, capogruppo Pd in commissione Agricoltura, ha commentato la pena fino a 5 anni e 6 mesi inflitta a sedici allevatori lombardi per aver sforato il limite di produzione di latte imposto dall’Unione Europea. «Un piccolissimo numero di produttori non in regola – prosegue Pignedoli- che il Governo Berlusconi ha protetto con tutti i mezzi a sua disposizione pur di sottostare al continuo ricatto della Lega Nord. La sentenza di oggi – ha concluso la parlamentare democratica – rappresenta un momento di rivincita per la vera realtà produttiva italiana che, pur vivendo la quotidianità tra mille difficoltà, ha deciso di seguire la via dell’onestà e della legalità. Resta però forte il rammarico: a causa degli ultimi tre Ministri, apertamente schierati dalla parte di coloro che oggi sono stati condannati, per il ripristino della legalità è dovuta intervenire la magistratura».


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