Politica

Tobin tax, trovato l’accordo

Superate le resistenze sulla tassazione delle operazioni finanziarie, la Commissione approva l'intesa

di Redazione

La Commissione Ue ha trovato un’intesa sulla proposta di direttiva per introdurre un sistema comune per la tassazione delle transazioni finanziarie a partire dal 2014. Il varo formale dovrebbe però avvenire domani in concomitanza con il discorso sullo stato dell’Unione che il presidente Barroso terrà davanti al Parlamento.

Secondo l’intesa raggiunta oggi a Strasburgo, il nuovo sistema comune di tassazione delle transazioni finanziarie fisserà delle aliquote minime uguali per tutti i Paesi «sufficientemente alte per garantire l’obiettivo di armonizzazione» di queste imposte a livello Ue – si legge nella bozza di direttiva – e allo stesso «abbastanza basse» per minimizzare i rischi di delocalizzazione. Le aliquote saranno due: la prima sarà applicata su tutti gli scambi di strumenti finanziari diversi dai derivati (in questo caso indiscrezioni parlano di un tassa minima dello 0,05%), la seconda interesserà tutte i “movimenti” sui prodotti derivati e dovrebbe essere dello 0,01%.

Le cifre dovrebbero comunque essere rese note ufficialmente domani da Barroso. In base alla proposta di Bruxelles la tassazione si applicherà sulla base del principio della «residenza principale» degli interessati, siano essi privati o società, e scatterà nel momento stesso in cui viene effettuata la transazione (nel caso di operazioni elettroniche) ed entro un massimo di tre giorni lavorativi in tutti gli altri casi. Per evitare effetti indesiderati su famiglie e imprese, il nuovo sistema di tassazione non colpirà i contratti d’assicurazione (compresi i fondi pensione), i mutui, il credito al consumo e il pagamento dei servizi.

Dall’Italia arrivano le prime reazioni politico. «Apprendiamo con soddisfazione che la Commissione Ue sta discutendo l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. Il Pd la sostiene da tempo, dunque speriamo che gli esiti di questo confronto siano positivi. Avremmo voluto che l’Italia svolgesse un ruolo trainante sulla Tobin Tax. Così non è stato, anzi. Ci chiediamo quale sia la posizione del governo italiano e non escludiamo che proprio il ministero di via XX Settembre non assuma un orientamento ostile, cioè che remi contro». Lo ha scritto in una nota l’onorevole Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni Economiche del gruppo del Pd.


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