Cultura

Il fondamento del diritto

Il discorso del Papa in visita al Bundestag

di Lorenzo Alvaro

«Al giovane re Salomone, in occasione della sua intronizzazione, Dio concesse di avanzare una richiesta. Che cosa chiederà il giovane sovrano in questo momento importante? Successo, ricchezza, una lunga vita, l’eliminazione dei nemici? Nulla di tutto questo egli chiede. Domanda invece: Concedi al tuo servo un cuore docile, perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male». Comincia così, raccontando un episodio della vita del re “giusto”, l’atteso discorso di Papa Benedetto XVI al Bundestag, il Parlamento tedesco.

Il Pontefice si è concentrato sul rapporto tra potere e diritto, ricordando «noi tedeschi sappiamo per nostra esperienza che queste parole non sono un vuoto spauracchio. Noi abbiamo sperimentato il separarsi del potere dal diritto, il porsi del potere contro il diritto, il suo calpestare il diritto, così che lo Stato era diventato lo strumento per la distruzione del diritto – era diventato una banda di briganti molto ben organizzata, che poteva minacciare il mondo intero e spingerlo sull’orlo del precipizio». Spazio anche al lavoro della politica, «servire il diritto e combattere il dominio dell’ingiustizia è e rimane il compito fondamentale del politico».

Tutto il discorso è impeniato su alcune domande fondamentali. Spiega Benedetto XVI «In un momento storico in cui l’uomo ha acquistato un potere finora inimmaginabile, questo compito diventa particolarmente urgente. L’uomo è in grado di distruggere il mondo. Può manipolare se stesso. Può, per così dire, creare esseri umani ed escludere altri esseri umani dall’essere uomini. Come riconosciamo che cosa è giusto? Come possiamo distinguere tra il bene e il male, tra il vero diritto e il diritto solo apparente? La richiesta salomonica resta la questione decisiva davanti alla quale l’uomo politico e la politica si trovano anche oggi».

È da qui che il Papa comincia un percorso, citando Origene, San Paolo, e Hans Kelsen (contestandolo prima e valorizzandolo poi), che si conclude tornando al Salomone dell’incipit, «al giovane re, nell’ora dell’assunzione del potere, è stata concessa una sua richiesta. Che cosa sarebbe se a noi, legislatori di oggi, venisse concesso di avanzare una richiesta? Che cosa chiederemmo? Penso che anche oggi, in ultima analisi, non potremmo desiderare altro che un cuore docile – la capacità di distinguere il bene dal male e di stabilire così un vero diritto, di servire la giustizia e la pace. Vi ringrazio per la vostra attenzione».

In allegato in alto a sinistra la versione integrale del discorso (Copyright 2011 – Libreria Editrice Vaticana)


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