Mondo

Perugia-Assisi: 50 anni in marcia

“Be part of the solution”, lo slogan lo slogan scelto dal Movimento per la pace

di Sara De Carli

Il ritratto di Gandhi, in chiesa tra i santi, cinquant’anni dopo ancora non c’è. Ma per il resto la visione profetica di Aldo Capitini ha fatto breccia tra quel «popolo più umile, e tanto importante dell’Italia» che aveva scelto come interlocutore. L’idea della marcia prende piede così. La scelse, Capitini, (lo spiega nel suo In cammino per la pace) perché era «un accomunamento dal basso».

Alla testa di quella prima marcia, il 24 settembre 1961, a percorrere i 24 chilometri che da Perugia portano ad Assisi, c’erano intellettuali come Norberto Bobbio e Italo Calvino, ma Capitini non pensò né a un comizio, né a una conferenza.

«Volle qualcosa di veramente nuovo, che parlasse alla gente comune e mettesse tutti sullo stesso piano», spiega Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, nata nel 1996 per continuare il lavoro di Capitini e promuovere quella cultura di pace di cui la Perugia-Assisi è la punta più visibile. Insieme, in marcia. Per la pace si può lavorare solo così. Risposero in 30mila, la gran parte umbri e contadini. Un numero enorme per l’epoca, liquidato dal Secolo d’Italia come «due o trecento sfaccendati».

In cinquant’anni la marcia, cui hanno partecipato anche quattro premi Nobel per la Pace, è rimasta sempre fedele al percorso storico, da Perugia ad Assisi. E già questo ne fa un caso unico al mondo. Molte cose sono cambiate. Di certo, spiega Lotti, «è cresciuto il lavoro ordinario per la pace, tra una marcia e l’altra. Un tempo l’impegno per la pace era vissuto più come una mobilitazione straordinaria nei momenti di crisi, oggi siamo consapevoli che per la pace ci vuole continuità». Ma per Lotti sono molte di più le cose rimaste uguali. A cominciare dalla presenza massiccia dei giovani (quest’anno sono 4mila solo quelli che parteciperanno al Meeting dei giovani per la pace) e dallo spirito «aperto e inclusivo. Da sempre la marcia è un luogo per dialogare, non solo per esprimere un’idea o un’appartenenza».

In cinquant’anni sono stati fatti anche degli errori. Come quelli successivi al 2003, quando la gente per la prima volta appese le bandiere arcobaleno ai balconi di casa, e sembrava che il movimento per la pace avesse persuaso il cuore degli italiani.

Invece le bandiere sono scolorite e poi sparite. «Ci siamo ritenuti sconfitti perché ci eravamo illusi di poter fermare gli Stati Uniti. Il movimento contro la guerra non era in realtà ancora un movimento per la pace», ammette Lotti. «Quel che è più grave è che in seguito, però, pace e mondo sono scomparsi dall’orizzonte quotidiano delle nostre associazioni». «Be part of the solution», recita lo slogan che accompagna l’invito alla prossima edizione della marcia. Ma attenzione, non è la resa intimistica e a-politica del movimento per la pace.

Chi non potrà fisicamente essere presente domenica 25 settembre avrà la possibilità di seguire la Marcia in diretta su vari canali tv e in streaming su numerosi siti e blog.

In Tv
Il primo collegamento sarà su RaiNews dalle 7:30 alle 8:15 (in chiaro anche su RaiTre). La diretta proseguirà su RaiTre a cura del Tg3 dalle 8:45 alle 10:00. Rai3 cederà nuovamente il testimone a RaiNews che dalle 11.30 continui spazi di approfondimento sino alla conclusione della giornata con servizi e finestre di diretta dalla  Rocca di Assisi, tradizionale luogo di chiusura della Marcia. Di nuovo Rai3 che realizzerà un lungo speciale dalle 17.40 alle 18.55. Ci saranno anche servizi nelle diverse edizioni dei Tg di SkyTg24 e La7

Sulla rete
Sul sito di Radio Articolo1 diretta audio dalle 9.00 alle 15:00 e in diretta video dalle 15.00 alle 17.00 dalla Rocca. In questi orari si potrà seguire la diretta anche sui siti di: Perlapace.tv, Articolo21, RaiNews, AltraTv, Libera.tv.


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