Politica

L’Ue sul banco degli imputati

Human Rights Watch accusa l’agenzia Frontex di complicità nei maltrattamenti dei migranti in Grecia

di Joshua Massarenti

Bruxelles – Che la gestione dei flussi” migratori fosse un piatto indigesto per l’Unione Europea lo si sapeva già. Ma ora alla Commissione Ue sta vendendo pure il mal di testa dopo la pubblicazione di un rapporto di Human Rights Watch sui maltrattamenti subiti dai migranti nei centri di detenzione greci. Nel suo studio, intitolato “L’UE ha le mani sporche: implicazione di Frontex nei maltrattamenti dei migranti detenuti in Grecia”, l’organizzazione non governativa per la difesa dei diritti umani punta il dito contro l’agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne, accusata di complicità con le autorità greche per le condizioni disastrose in cui versano i migranti in centri di detenzione “sovrafollati” e “disumani”.

HRW ricorda che “tra il 2 novembre 2010 e il 2 marzo 2011, circa 12mila migranti entrati in Grecia dal territorio turco sono stati arrestati e rinchiusi. Le condizioni di detenzione non rispondevano ai standard minimi richiesti per il rispetto dei diritti umani”. Nonostante “la Corte europea dei diritti umani abbia definito queste condizioni ‘degradanti e disumane’”, ricorda Human Rights Watch, “durante lo stesso periodo l’agenzia Frontex ha fornito alla Grecia risorse umane e materiali con l’obiettivo di migliorare le condizioni disumane in cui versavano i migranti”.

Reagendo al rapporto, la Commissione europea ha respinto le accuse di Human Rights Watch. Il portavoce della commissaria Ue per gli Affari Interni, Cecilia Malmstroem, non ha negato che i migranti possano essere rimasti vittime di abusi, ma gli agenti di Frontex non possono essere ritenuti responsabili per le condizioni dei centri di detenzione in Grecia. Questa responsabilità spetta totalmente alle autorità greche.

“E’ il paese che richiede la missione Frontex che stabilisce le regole e le destinazioni” ha dichiarato Michele Cercone. “Gli ufficiali di Frontex in Grecia hanno lavorato sotto l’autorità dei greci e Frontex non può essere ritenuta responsabile delle defaillance di uno Stato nel rispetto dei diritti umani”. Su un punto la Commissione europea condivide le conclusioni raggiunte da Human Rights Watch nella sua inchiesta: le condizioni “inaccettabili” dei migranti.

Del resto, ricorda Cercone, il braccio esecutivo di Bruxelles “ha lanciato una procedura d’infrazione contro Atene nel giugno per non rispetto dei diritti fondamentali nei centri di detenzione”.

Ma per Human Rights Watch questo richiamo non basta. Anzi, la missione effettuata da Frontex sul territorio greco nel novembre 2011, è la prova che l’agenzia “si è resa complice dei trattamenti subiti dai migranti” e che fosse conscia che questi trattamenti erano “assolutamente vietati secondo il diritto relativo ai diritti umani” sostiene Bill Frelick, direttore del programma Rifugiati a Human Rights Watch.


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