Welfare

La rivolta del sindaco. «Troppi delinquenti tra i tunisini»

di Redazione

«Siamo stanchi di questa linea morbida adottata dalle forze dell’ordine nei confronti degli immigrati tunisini. Non si capisce perchè negli stadi, quando ci sono disordini, poliziotti e carabinieri usano subito le maniere forti contro gli stessi connazionali. Invece, a Lampedusa, accade tutt’altro. Ci vuole anche qui il pugno forte e rinchiudere le centinaia di tunisini che bivaccano da ieri per le strade al campo sportivo». Lo ha detto all’agenzia Adnkronos il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis, all’indomani dell’incendio appiccato dagli stessi tunisini che ha parzialmente distrutto il centro di accoglienza dell’isola.

 «I tunisini -dice arrabbiato il sindaco- sono tutti in mezzo alla strada. Chi garantisce l’ordine pubblico e la sicurezza? È impensabile che centinaia di tunisini, tra cui gli stessi delinquenti che hanno appiccato il fuoco, possano girare liberi per l’isola e fare ciò che vogliono. Può succedere di tutto. Non si capisce perchè le forze dell’ordine per agire aspettino non si sa quali direttive».

Il primo cittadino è particolarmente preoccupato perchè oggi iniziano i festeggiamenti per la Santa patrona di Lampedusa, la Madonna di Porto Salvo, e sono previsti delle processioni. “La gente è stanca -ha detto De Rubeis- vuole tornare a vivere serenamente. Il mio popolo è pronto a difendersi da solo visto che siamo stati abbandonati da tutti”.

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.