Cultura

Lav, azione legale contro spot Federfauna

La Lega anti vivisezione denuncia quattro spot antianimalisti con l'eurodeputato Pdl Berlato

di Redazione

La Lega anti vivisezione (Lav) ha annunciato azioni legali contro la Federfauna e l’europarlamentare del Popolo della libertà Sergio Berlato, per i quattro spot antianimalisti che hanno proprio nel parlamentare europeo il protagonista.
L’associazione ha inoltre chiesto al Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo di «intervenire con immediatezza per far sospendere e rimuovere in ogni loro forma – si legge in una nota – tali spot in quanto in totale contrasto con le normative vigenti, nazionali e comunitarie, in tema di salvaguardia e benessere delle specie animali in estinzione».

In queste reclame pubblicitarie vengono utilizzati alcuni animali, doppiati con marcate cadenze dialettali, che asseriscono come gli animalisti stiano facendo di tutto per impedire a loro di riprodursi e quindi di impedire ai bambini di ammirarli.
«Evidentemente – continua la nota – poco importa agli autori di tali spot che ai bambini vengano proposti tigri, leoni e altri animali tra gabbie e costrizioni, ovvero in condizioni innaturali. Ma, ancor più grave, è l’affermazione che circhi e zoo si pongano come gli unici difensori della salvaguardia delle specie, apparentemente dandole per estinte nei loro luoghi di origine».

«Questi spot fanno retrocedere il nostro Paese al Medioevo – sottolinea Nadia Masutti, responsabile nazionale Lav zoo, circhi ed esotici – in quanto contengono affermazioni che fanno respirare di sollievo il mondo animalista per non essere più al tempo dei roghi, ma che non possono assolutamente essere accettate per il loro primordiale e arbitrario contenuto Per insensatezza e paradossalità, non possono che vincere il premio per i peggiori e più diseducativi spot dell’anno».

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.