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Pistorius e agli altri che non c’erano

La cronaca delle gare. E una constatazione.

di Carmen Morrone

PISTORIUS «Come on guys, the race is on» è stato l’urlo di Oscar Pistorus sotto a una pioggia torrenziale quando i compagni di gara stavano lasciando la pista dell’Arena civica-Gianni Brera di Milano. Tutti ai blocchi di partenza, allora. E una delle gare più attese della Notturna di Milano, meeting internazionale di atletica, ieri è cominciata ed è durata 45’ 97, quanto ci ha impiegato lo sprinter sudafricano a falcare i 400m in mezzo a una tempesta di acqua e vento (generalmente il suo tempo è di 45’ 07).

BEBE «I’m happy. I’m very satisfied», ha detto Oscar Pistorius  al termine della gara quando è venuto a salutare la sua amica Bebe Vio, fra gli spettatori del meeting. Bebe e Oscar si conoscono da qualche tempo e non perdono occasione per scambiarsi un saluto e qualche chiacchiera fra atleti. Se Pistorius ha già in tasca il pass per le Olimpiadi di Londra 2012, conquistato lo scorso luglio al Campionato di Lignano Sabbiadoro, Bebe Vio, sta cullando il sogno dei Giochi Paralimpici.  Bebe Vio, 14 anni, tetra amputata, ha vinto il primo trofeo Open femminile under 18 di scherma, lo scorso giugno a Varsavia, dimostrando di avere le carte in regola per Londra. Mamma Teresa e papà Ruggero Vio preferiscono un cauto ottimismo e ripetono convinti: «non forziamo».

GIUSY VERSACE Pochi secondi prima che si scatenasse il forte temporale è partita la gara dei 100m amputate agli arti inferiori dove gareggiavano  Martina Caironi, monoamputata e Giusy Versace, biamputata. La gara è stata vinta dall’olandese biamputata Marlou Van Rmijn, giornata storta sia per Martina che per Giusy, che comunque è arrivata seconda «Devo migliorare il controllo delle emozioni che precedono la gara. Sentivo molto questo appuntamento», ha dichiarato a caldo.

MINETTI Importante per il suo futuro d’atleta, la prova di Annalisa Minetti, categoria non vedenti. La cantante, oggi impegnata anche nello sport agonistico, ha corso i 1500m in 5’00’’27. Accompagnata dalla sua guida, Andrea Giocondi, al termine della gara ha voluto ascoltare il commento di Mario Poletti, selezionatore degli azzurri paralimpici, che ha rassicurato sul buon andamento. Che dà speranze alla Minetti, poiché per entrare nella rosa dei candidati alle paralimpiadi  occorre fare un tempo di 5’20. Gli azzurri di Londra, si sa, saranno scelti fra maggio e giugno 2012.

LA CONSTATAZIONE  La Notturna si svolge da anni in pieno centro a Milano, all’Arena civica. Gare di atletica con nomi di spicco, olimpici e paralimpici. Ieri dalle ore 16 alle ore 20, sugli spalti c’era poco pubblico, rari i disabili. Onestamente io non ne ho veduti, eppure, durante le prime due ore del meeting illuminato dal sole anche se pallido, ho guardato fra il pubblico per capire quante persone in carrozzina ci fossero, ma non ne ho viste. Problemi di accessibilità della struttura? Ci sono montascale e ingressi a raso. Allora, che altro? Mancanza d’interesse da parte della gente, di chi fa sport, disabile e no? Non è che le polisportive, le locali sezioni del comitato italiano paralimpico soffrono un po’ di stanchezza nel motivare i loro associati? Si sono impigriti nell’organizzare “gite” a eventi sportivi?

LA PROVOCAZIONE Non ditemi che c’è la tv e you tube, esserci è un’altra cosa. Assistere alle competizioni significa, prima di tutto, osservare gli atleti. Mentre si concentrano e quando non c’entrano il risultato che si erano posti. Iniziare a fare sport è faticoso, fisicamente e mentalmente perché si vuole tutto e subito. Per chi è disabile, si aggiungono altri problemi e fra questi i disagi legati agli spostamenti nel traffico per raggiungere l’impianto sportivo. Assistere a gare, di livello, è un’efficace motivazione.


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