Politica

Una carta che vale un tesoro

Grande successo a Bruxelles della Convention dedicata ai giovani volontari europei. Oltre 1500 partecipanti

di Joshua Massarenti

BRUXELLES – Nemmeno gli organizzatori dello European Youth Forum (EYF) si aspettavano una presenza così massiccia di volontari giunti a Bruxelles da tutta Europa per partecipare alla seconda Convention europea del volontariato.

“Certo speravamo in un successo, ma non di queste proporzioni” confida a Vita.it il Segretario generale dell’EYF, Giuseppe Porcaro. Già, lo sbarco di oltre 1.500 volontari europei nel cuore del Vecchio continente ha costretto “la classe politica ad aprire gli occhi e prestare finalmente attenzione a un settore, quello del volontariato, troppo spesso ignorato”.

Un fondo di verità c’è. Eccome. In tempi di crisi economica, l’attenzione prestata dai media e dai politici presenti a Bruxelles nei confronti dell’Anno europeo del volontariato 2011, e del sociale in generale, è ridotta al nulla. La kermesse messa in piedi dallo European Youth Forum, una piattaforma europea composta da più di 90 consigli nazionali e organizzazioni giovanili non governative dello spazio UE, ha avuto il merito di risvegliare le coscienze e far sì che l’edizione 2011 dell’Anno europeo non scivolasse via nell’indifferenza generale.

Sulla spianata situata di fronte al Parlamento europeo è un via vai frenetico di ragazzi e ragazze che sensibilizzano i passanti su una realtà che, in paesi come l’Austria, l’Olanda o la Svezia pesa tra il 3 e il 5% del Pil nazionale. In Europa, c’è un esercito di 100 milioni di volontari, tra cui tantissimi giovani che da anni chiedono più diritti e maggiore riconoscimento.

Come spiega Flavia Pansieri, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite sul volontariato, “fare il volontario non deve essere come un privilegio, ma di un diritto che spetta anche i giovani meno agiati. Pensiamo ai giovani immigrati, spesso il volontariato è un mondo che gli offre una prima, vera possibilità di integrazione sociale”.

E la questione dei diritti è talmente sensibile che lo European Youth Forum ci ha dedicato una Carta che ha sottoposto ai responsabili politici europei riunitisi ieri in una sessione plenaria. Tra loro erano presenti la vice presidente del Parlamento europeo, Isabelle Durand e il direttore generale della DG Communicazione (in carica dell’organizzazione dell’Anno europeo del Volontariato), Jean-Pierre Vandersteen. I grandi assenti sono stati i commissari Ue.

“E’ stata un po’ una delusione” ammette a denti stretti Porcaro, “ma chi ha ricevuto la nostra carta” – tra loro citiamo Durand, Vandersteen, ma anche Gianni Pittella (vice presidente del Parlamento Ue), l’eurodeputata irlandese Marian Harkin e il presidente del Comitato economico e sociale europeo (CESE), Staffan Nilsson, “si è pubblicamente impegnata a sostenerla sul piano politico”. Ora la speranza è che dalle parole si passi ai fatti. L’obiettivo è di avviare un percorso legislativo europeo per favorire uno strumento teso a “costituire una struttura coerente che definisca in modo chiaro la figura del volontario e garantisca i diritti e le responsabilità del volontariato” sostiene il Segretario generale dell’EYF. “Ciò dovrebbe assicurare opportunità equivalenti per i volontari e le organizzazioni europee, in modo tale che il volontariato sia davvero accessibile per tutti”.

L’europarlamentare Isabelle Durand ha insistito molto su questo aspetto. “Oggi più che mai abbiamo bisogno dei volontari. E il modo migliore per avere il loro sostegno è darli delle garanzie, soprattutto a chi non ha svolge attività di volontariato per mancanza di mezzi finanziari. Il volontariato è uno strumento straordinario per l’integrazione sociale e la coesione sociale” sostiene Durand.

E la povertà che sta dilagando in tutta Europa propone una seconda minaccia al settore: “C’è chi pensa di poter sostituire il servizio pubblico con il lavoro gratuito dei volontari. Non c’è nulla di più pericoloso per il volontariato, il quale non potrà mai sostituire né lo Stato, né il lavoro pagato” ha insistito l’eurodeputata belga, prima di concludere con una promessa. “Il Parlamento europeo farà di tutto affinché le raccomandazioni iscritte nella Carta europea dei diritti del volontario possano essere adottate a livello legislativo”. Una promessa che i giovani volontari presenti alla Convention hanno accolto a colpi di applausi, ma anche con l’intima convinzione che sono all’inizio di una lunga battaglia politica.

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