Famiglia

I figli dello stesso donatore si riuniscono online

Arrivano i siti per ricongiungere i concepiti dallo stesso seme

di Redazione

Sono ormai decine i siti che negli Stati Uniti hanno come missione quella di ricongiungere fratellastri e sorellastre con il medesimo papà. Bambini, ragazzi anche adulti concepiti dal seme di un unico uomo, la cui identità rimane però rigorosamente celata da un numero. In qualche caso, chi accede a questi siti può rimanere sorpreso dal numero di parenti che si possono rintracciare: un donatore aveva ben 150 figli.

Sul New York Times vengono raccontate le storie di due fondatrici di siti del genere, mosse dal desiderio di creare una vera e propria «famiglia moderna allargata»: Cynthia Daily e Wendy Kramer. Quest’ultima, madre di Ryan, un ragazzo di 20 anni nato grazie a un donatore di sperma, ha creato il «Donor Sibling Registry» nel 2000 e oggi il suo sito è utilizzato in molti altri Paesi, fra cui Australia e Canada. Un fenomeno singolare, che non poteva di certo trovare solo sostenitori: sono sorte diverse critiche, soprattutto dato che in alcuni Paesi come Regno Unito, Francia e Svezia – ricorda il Nyt – c’è una legge che limita il numero di bambini che un donatore di sperma può contribuire a concepire.

Negli Stati Uniti, invece, non esiste alcun tetto: la American Society for Reproductive Medicine ha emanato delle raccomandazioni, fissando un massimo di 25 nascite su una popolazione media di 800 mila persone per ogni donatore. La questione, infatti, non è solo etica, ma anche sanitaria: il rischio è che si possano diffondere malattie genetiche rare e non diagnosticate. E non ultimo, c’è il pericolo che due persone con lo stesso padre si incontrino, si innamorino e commettano un incesto senza saperlo. «Attualmente in America ci sono più regole per comprare una macchina usata che per acquistare dello sperma», fa notare Debora Spar, presidente del Barnard College e autrice del libro «Il baby business: come denaro, scienza e politica guidano il commercio del concepimento». A essere preoccupati, naturalmente, sono anche i donatori stessi: «Quando ho chiesto alla clinica quanti bambini sarebbero potuti nascere dal mio sperma, mi hanno risposto che nessuno poteva saperlo, ma che difficilmente sarebbero stati più di dieci», ha raccontato al quotidiano newyorkese un donatore texano. Rimasto a dir poco sorpreso quando ha scoperto che alcuni uomini arrivano ad avere anche parecchie dozzine di figli.


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