Mondo

Girano un po’ troppe auto di lusso…

Oltre 180mia veicoli all'anno da 100mila euro ma più del 50% degli acquirenti non ha soldi in banca

di Lorenzo Alvaro

Difronte alla crisi e ai sacrifici che le manovre economiche chiedono ai cittadini è bene andare a vedere perché troppo spesso i conti non tornano. A nessuno sarà sfuggito che nel traffico delle nostre città la fanno da padrone macchine di lusso, i famosi Suv e i marchi più costosi. Andando ad incrociare i dati di vendita delle vetture di lusso con le dichiarazioni dei redditi si ha una sorpresa incredibile.  

In Italia lo scorso anno sono state vendute 620 Ferrari, 151 Lamborghini, 180 mila fra Mercedes, Bmw, Audi e un totale di 206 mila auto dal prezzo medio di 103 mila euro. Il fatto è che solo 76 mila italiani (ossia, lo 0,18 per cento dei 41 milioni e 66.588 contribuenti, poco meno di due su mille) hanno dichiarato al fisco più di 200 mila euro lordi. Vuol dire che meno della metà di chi ha comprato una macchina di questa categoria  –  spendendo fra l’altro in un colpo solo tutti i soldi guadagnati in un anno  –  si sarebbe potuto permettere davvero l’automobile. Non solo: il discorso non cambia allargando la fascia dei potenziali clienti ai contribuenti che hanno denunciato al fisco più di 100 mila euro, cioè a quelle persone che avrebbero dovuto impegnare due anni di introiti in una macchina: sono stati solo 382.662, meno dell’uno per cento del totale. Di questi, 218.198 (cioè ben oltre la metà) erano lavoratori dipendenti.
Si tratta di numeri impressionanti. C’è chi liquida la questione con l’indebitamento. Chi compra queste automobili si imbarca in finanziamenti e mutui.

Vale la pena però fare i conti in tasca alle marche di lusso. L’Italia infatti riveste un’importanza fondamentale per queste aziende: siamo il secondo mercato al mondo per vendite di Lamborghini e Ferrari, il terzo di esportazione per Mercedes e Bmw e il quarto per le Porsche. Siamo battuti (a seconda dei marchi e a volte di pochissimo) solo da Paesi del calibro di Stati Uniti e Germania. Il problema è che la nostra ricchezza “ufficiale” non è minimamente paragonabile a quella di altri Paesi che comprano supercar a un ritmo di gran lunga inferiore al nostro.
Incrociando poi i dati di vendita con la produzione si ha un’altra fotografia sconfortante della nostra situazione: l’Italia è il secondo mercato europeo per acquisti di auto dopo la Germania.

Da noi infatti si vendono più di due milioni di vetture l’anno ma se ne producono solo mezzo milione (nel 2008 erano state 659 mila e 910 mila nel 2007). Questo significa che oggi compriamo solo e non costruiamo quasi più: i nostri volumi di produzione sono inferiori di 7 volte ai 3,6 milioni della Germania, e la metà di quanto si produce in Francia e soprattutto in Spagna. Ma anche questo è un dato strano: non si capisce che interesse ci possa essere in Italia a vendere tante macchine se  –  sempre secondo le dichiarazioni dei redditi denunciate dalle società concessionarie d’auto  –  il guadagno per ogni vettura venduta è di appena 50 centesimi.


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