Cultura

Usa: Napoleon Beazley, pena rinviata

La Corte d'appello del Texas ha sospeso l'esecuzione dopo che la Corte Suprema Usa l'aveva autorizzata. Beazley, 25 anni, di colore, è stato condannato per un omicidio commesso quando ne aveva 17

di Redazione

Quando mancavano tre ore alla condanna a morte, la corte d’appello del Texas ha sospeso l’esecuzione di Napoleon Beazley, accogliendo la richiesta degli avvocati difensori di poter addurre nuovi argomenti a discarico. Poche ore prima, la Corte Suprema degli Usa aveva negato sia il rinvio sia la commutazione della pena e pareva che per Napoleon non ci sarebbe più stata speranza: il venticinquenne di colore, condannato a morte per un omicidio comesso nel 1994, quando aveva 17 anni, si stava preparando all’iniezione letale che lo avrebbe ucciso. Sulla sentenza della Corte Suprema già infuriano le polemiche, perché tre giudici si erano astenuti dal votare sulla richiesta della difesa a causa dei rapporti di lavoro e di amicizia che li legano al figlio dell’uomo che fu ucciso da Beazley, il giudice federale J. Michael Luttig. I sei membri rimanenti avevano respinto con tre voti favorevoli e tre contrari la richiesta per un rinvio: per concedere una sospensione della pena occorreva però la maggioranza. La spaccatura tra i giudici supremi è il segno evidente del turbamento creatosi intorno al caso Beazley. Napoleon uccise John Luttig per rubargli l’auto insieme a due complici che prima lo accusarono del delitto ma poi ritrattarono. Ma è stata la condanna a morte per un omicidio commesso da un minorenne a scatenare le proteste internazionali, tra cui quelle di dell’Unione europea e di Amnesty International.


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