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Pena di morte: storica sentenza in Louisiana

Annullata la condanna a morte del Texas: il difensore d'ufficio russava durante il processo di primo grado...

di Paolo Manzo

Storica sentenza negli Usa da parte della Corte d’Appello federale del V Circuito riunita in sessione plenaria a New Orleans: i giudici hanno annullato la condanna a morte per omicidio inflitta in primo grado in Texas a un imputato di colore, Calvin Burdine, 48 anni.

Il suo legale d’ufficio, Joe Cannon, aveva infatti la pessima abitudine di addormentarsi durante le udienze, disinteressandosi completamente della sorte del proprio assistito e contribuendo in larga misura a un verdetto conclusivo che, nell’84, si tradusse nella pena capitale. Ma, malgrado fosse stato provato che in primo grado l’uomo non avesse potuto contare su una difesa in linea con i principi costituzionali o, più semplicemente, degna di questo nome egli fu ugualmente condannato a morte dallo stato del Texas.

I magistrati di appello al completo hanno disposto la completa revisione del processo invocando il VI Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, sconfessando anche un collegio ristretto di tre giudici della loro stessa Corte che aveva confermato la pronuncia iniziale sostenendo che sì, in primo grado il difensore dormiva sovente, ma mai in momenti topici.

Sotto il profilo sia procedurale che sostanziale è una pronuncia che segna un punto a favore di chi mette in discussione anche la semplice regolarità delle tante condanne a morte decise in Texas che, con 250 esecuzioni in meno di vent’anni, detiene un macabro record nazionale.

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