Welfare

Onna rinasce con la bioarchitettura

Un progetto innovativo per il borgo devastato dal terremoto

di Redazione

Devastato dal terremoto del 2009, il borgo di Onna potrebbe rinascere nel rispetto della sua storia e della sua tradizione, ma secondo i piu’ moderni e innovativi dettami della bioarchitettura. Il progetto c’e’ ed e’ al vaglio del comune dell’Aquila. La sua realizzazione potrebbe non solo riconsegnare il borgo a chi lo abitava prima del sisma, ma anche farne l’esempio piu’ emblematico delle pratiche ecologicamente corrette di una disciplina che non vuole solo costruire ex novo, ma anche recuperare il preesistente, lavorando su un patrimonio architettonico, come quello italiano, che spesso non puo’ essere sostituito, ma migliorato si’.

Il progetto, elaborato dagli studi degli architetti Christian Schaller di Colonia e Mar di Zelarino, e’ coordinato da Wittfrida Mitterer, direttrice di Bioarchitettura, la rivista italiana di architettura ecosostenibile che, insieme con l’Istituto Nazionale di Architettura In/Arch, promuove il Premio Nazionale di Bioarchitettura. L’edizione 2011 del premio e’ proprio dedicata al tema ”Costruire nel costruire/Recuperare l’esistente”, con il patrocinio dei ministeri per i Beni Culturali e per l’Ambiente, consigli nazionali degli Architetti e degli Ingegneri e del Fondo Ambiente Italiano. Rivolto a progettisti liberi professionisti e istituzioni pubbliche che abbiano progettato, a partire da gennaio 2001, interventi di nuova edilizia o di recupero di edifici esistenti, il premio vuole sensibilizzare progettisti e opinione pubblica sul recupero del patrimonio architettonico esistente. Le adesioni devono pervenire entro il 30 novembre 2011.

Seguendo gli approcci in linea con la bioarchitettura, ”il progetto dedicato a Onna -spiega Wittfrida Mitterer – osserva i principi fondamentali di progettazione partecipata, antisismicita’, risparmio energetico, bioclimatica. Dal punto di vista architettonico -sottolinea- la ricostruzione degli edifici mira alla continuita’ con la tradizione, ma utilizzando le tecnologie contemporanee di isolamento termico e sfruttamento delle rinnovabili”.

Approvato all’unanimita’ dalla popolazione di Onna, secondo il principio di partecipazione, il progetto nasce per volonta’ dell’ambasciata tedesca a Roma, che ha voluto finanziare lo sviluppo del progetto di ricostruzione della frazione aquilana. Il progetto prevede la ricostruzione della chiesa pubblica, di uno spazio di aggregazione (Casa Onna, gia’ inaugurata nel 2010) e, al posto dell’attuale giardino pubblico, la costruzione della Piazza Nuova con il monumento in memoria delle vittime del terremoto (una fontana simile a quella delle 99 cannelle dell’Aquila, con pietre prese dalle case distrutte con incisi i nomi delle vittime).

Tra le proposte contenute nel progetto, c’e’ anche quella della rielaborazione dei calcinacci: le macerie verrebbero frantumate, selezionate, scartate e macinate e potrebbero essere riutilizzate come materiale inerte per la produzione di cemento, di pietre da costruzione, per i riempimenti o per il fondo delle strade.

Partecipa alla due giorni per i 30 anni di VITA

Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.