Politica

La Camera accorcia le ferie

Le commissioni saranno al lavoro dal 29 agosto, l’Aula dal 6 settembre

di Redazione

La conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso di anticipare di una settimana la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Le commissioni inizieranno a lavorare dal 29 agosto, mentre l’aula dal 6 settembre. Nuovo calendario quindi, anche se l’esame della richiesta di autorizzazione all’arresto per Marco Milanese e la mozione di sfiducia per il ministro per le Politiche agricole Saverio Romano restano fissate nella settimana tra il 19 e il 23 settembre e il ddl intercettazioni in quella successiva. «Quando si commette un errore, è sempre meglio tornare sui propri passi invece che perseverare». Così ha commentato Gianfranco Fini, intervenuto sulla questione di anticipare la ripresa dei lavori dopo la pausa estiva. Rispondendo ai giornalisti Fini ha detto di essere pronto a «convocare la Camera ad horas anche a Ferragosto, qualora ciò si rendesse necessario per il precipitare della situazione economica».

Quanto alla questione del pellegrinaggio dei parlamentari che sarebbe stato all’origine della decisione precedente di riprendere i lavori d’Aula il 12 settembre, a quanto si apprende, la questione non sarebbe stata sollevata nella Conferenza dei capigruppo di ieri, dove invece si sarebbe sottolineata la prassi che da quindici anni vede fissare nella seconda settimana di settembre la ripresa dei lavori dell’Assemblea.

«Con un giorno di ritardo -ha sottolineato il capogruppo del Pd Dario Franceschini- si è fatta la cosa minima, davvero minima, che si doveva fare e che noi abbiamo posto dalla prima riunione dei Capigruppo, esprimendo il nostro dissenso sul calendario, e poi abbiamo semplicemente riproposto in Aula dopo che c’era stata una certa mobilitazione sulla rete». «La decisione opportunamente assunta oggi -ha fatto eco il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova- ricalca quella che era stata la nostra proposta di ieri, che prescindeva da qualsiasi polemica poi scoppiata successivamente».
«Non c’è mai stata in nessun momento -ha invece puntualizzato il vicecapogruppo vicario del Pdl Massimo Corsaro- la decisione di posticipare l’avvio delle Camere perchè c’era la programmazione del pellegrinaggio, è vero semmai il contrario. È vero che c’è una tradizione che vuole che il lavoro dell’Aula da sempre cominci la seconda settimana di settembre e quindi un gruppo di deputati, che in modo altrettanto tradizionale e spontaneo partecipa all’organizzazione di questo pellegrinaggio, lo aveva inserito in calendario, nella piena consapevolezza che sarebbe stato un calendario che non avrebbe avuto una conflittualità temporale con il calendario della Camera». «È chiaro -ha concluso Corsaro- che l’anticipo dei lavori corrisponderà ad una diversa determinazione di chi aveva deciso di aderire al percorso del pellegrinaggio, ma non è che il pellegrinaggio condiziona il calendario della Camera».


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