Welfare

Fish: la nostra legge sull’inclusione scolastica

La Fish annuncia una sua proposta contro il sostegno affidato ai privati

di Redazione

Dopo il comunicato di ieri della Fand, anche l’altra grande federazione di associazioni attive sui diritti delle persone con disabilità, la Fish, alza la voce contro il Disegno di Legge sulla “privatizzazione del sostegno scolastico alle persone con disabilità”. Recentemente infatti, a dispetto delle rassicuazioni date quando tale idea comparve per la prima volta in un ddl depositato al Senato, un ddl pressoché identico è stato depositato alla Camera a firma Onorevole Dima (PdL) e altri. Il testo è ora assegnato alla Commissione Cultura e può iniziare il suo iter parlamentare.

Il contestuale deposito di due Disegni di Legge uguali presso entrambi i rami del Parlamento tradisce una evidente strategia con finalità sulle quali si possono esprimere solo supposizioni: interessi di parte sulle consulenze per i disturbi specifici dell’apprendimento per i quali è stata di recente approvata una nuova norma? Contenimento della spesa per il sostegno ai disabili? Restringimento delle competenze delle ASL?

“Ad ogni buon conto, al di là di quanto effettivamente affermano letteralmente i Disegni di Legge, e al di là di quelle che sono le sue reali finalità – commenta Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap – il testo non produrrebbe, nella migliore delle ipotesi, alcun reale cambiamento positivo nella qualità didattica e dell’inclusione scolastica.”

Il timore evidente è che nell’ambito scolastico entrino figure professionali prive di competenza e di formazione specifica e che le scuole rimangano comunque con risorse limitate. Infatti, i DdL non prevedono alcuna copertura economica aggiuntiva.

Non è un caso, quindi, che la FISH stia per presentare una propria proposta e su questo testo cercherà l’adesione bipartisan per il deposito presso Camera e Senato.

“Non è certo una controproposta ai due Disegni di Legge presentati – anticipa Pietro Barbieri – ma qualcosa di più ampio e approfondito. I nostri principi ispiratori non sono certo in quei Disegni, ma nella Costituzione e nella Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Vogliamo davvero nuove regole che impongano qualità e competenza nel sostegno e nelle attività di supporto, essenziali alla reale inclusione scolastica.”

Sono proprio i principi di qualità, di competenza, di motivazione, di formazione, di investimento nelle capacità professionali degli operatori scolastici, i cardini della nuova proposta elaborata dalla Federazione.

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