Non profit
Lotta aperta al caporalato
Le Acli sostengono il ddl presentato oggi in Senato che introduce il reato
di Redazione
Sostegno da parte delle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani al disegno di legge n. 2584, presentato oggi al Senato, che introduce il reato di “caporalato”. L’iniziativa, che mira a contrastare il fenomeno d’intermediazione illecita di manodopera basata sullo sfruttamento dell’attività lavorativa, porta la firma della senatrice del Pd Colomba Mongiello e di altri 30 senatori appartenenti a tutti gli schieramenti politici.
«Le Acli auspicano da tempo – commenta Antonio Russo, responsabile dell’immigrazione per l’associazione – un orientamento legislativo che preveda questa fattispecie di reato. Il cosiddetto caporalato è un fenomeno odioso che colpisce ogni anno circa 550mila lavoratori stranieri. L’approvazione di questo disegno di legge, con il sostegno delle diverse forze politiche parlamentari, rappresenterebbe una tassello importante nel quadro delle leggi sull’immigrazione, nella direzione fondamentale dell’abolizione della schiavitù sul lavoro».
Concorda Michele Zannini, presidente di Acli Terra, l’associazione professionale agricola delle Acli: «In un Paese in cui oltre il 9% della forza lavoro in agricoltura è rappresentata dagli immigrati – spiega – è fondamentale dotarsi di una legge nuova, che punisca il fenomeno dell’intermediazione illecita e avvii un processo di regolarità nel settore agricolo. Emersione del lavoro nero e sommerso, regolarità contributiva e fiscale, ma soprattutto ripristino dei diritti del lavoro, possono ridare slancio all’agricoltura italiana».
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