Famiglia

Stop alla legge

La Camera ha accolto le pregiudiziali di costituzionalità

di Redazione

L’aula della Camera ha accolto le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl contro l’omofobia, affossando così la proposta. Le pregiudiziali presentate da Udc, Pdl e Lega sono passate con 293 sì, 250 no e 21 astenuti. «Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo», spiega il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, commentando l’esito delle votazioni. «Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento». «Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale», di costituizionalità sulla legge contro l’omofobia. «D’altro canto avete visto con quanti voti è passata» ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Duro il commento di Ignazio Marino del Pd che attacca «con questo voto la maggioranza di destra ha dimostrato da che parte sta. Si è chiaramente schierata con tutti coloro che, anche negli ultimi mesi, si sono resi responsabili di vessazioni, aggressioni e minacce contro gli omosessuali. Spero che almeno al prossimo episodio di violenza loro, così come l’Udc, ci risparmino l’indignazione rituale e le dichiarazioni a sostegno delle vittime. La lotta alla violenza si fa con atti e provvedimenti concreti, non con le chiacchere». Anche Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia e Libertà è critico «questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell’omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento», conclude il leader di Sel, «si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra».

«Un copione già visto e anche un esempio di schizofrenia. Perché non si può accogliere il Trattato di Lisbona, che è contro la discriminazione sessuale e poi, a livello nazionale, non considerare una punizione o un’aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans» è l’opinione di Vladimir Luxuria, leader storica del movimento Gay, commentando il voto della Camera che ha accolto le pregiudiziali di costituzionalità sul ddl contro l’omofobia, affossando così la proposta. «A questo punto», sottolinea l’ex parlamentare di Rifondazione, «spero davvero che il governo vada a casa. È cambiato il vento, ma è arrivato in un Parlamento chiuso e distante dalle persone e dai loro diritti». «La vera pregiudiziale per le alleanze future del centrosinistra», conclude Luxuria, «è evitare accordi con l’Udc, che si è dimostrato promotore dell’affossamento delle legge. I vertici del Pd traggano qualche conclusione da quanto e’ accaduto oggi».


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