Economia
…e adesso li tagliamo noi
Ecco quanto costerà al non profit la manovra di Tremonti
di Redazione
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di Carlo Mazzini
Il taglio lineare alle agevolazioni fiscali previsto nella Manovra finanziaria colpisce tutti. Anche – e duramente – il mondo del non profit, in modo diretto o penalizzando i donatori. Che cosa è accaduto? Con le correzioni apportate in Senato appena prima del via libera definitivo, il valore della Finanziaria è passato da 47 a oltre 70 miliardi nel 2014: l’obiettivo del governo è quello di recuperare 4 miliardi di euro nel 2013 e altri 20 miliardi l’anno successivo. Per arrivarci, si sono poste le basi per la “clausola di salvaguardia”, che consiste nel prevedere due riforme (fiscale e sull’assistenza) che possono produrre un risparmio di 24 miliardi. Nel caso in cui queste riforme non venissero promulgate entro il 30 settembre 2013, l’amministrazione centrale ricorrerà a tagli progressivi (del 5% nel 2013 e del 20% nel 2014) che andranno a colpire tutte le agevolazioni fiscali che attualmente erodono la base imponibile. Si tratta di 483 sconti e agevolazioni (esenzioni, deduzioni e detrazioni di tutti i tipi: da quelle per i nidi alle spese edilizie, universitarie e sanitarie) di cui una sessantina interessano il non profit e i suoi sostenitori.
Il caso “+Dai -Versi”
L’esempio più interessante è quello della “+Dai – Versi”, la norma che dal 2005 consente la deduzione delle erogazioni liberali in denaro e in natura a favore degli enti del terzo settore. Si scopre che, a regime, l’agevolazione è utilizzata da quasi 600mila tra persone e aziende, e che attualmente rappresenta uno degli sconti fiscali più usati, secondo soltanto alla detrazione a favore di onlus e di altri enti che svolgono attività umanitarie, che coinvolge quasi un milione di contribuenti. Secondo il calcolo del governo, il taglio del 20% produrrebbe un risparmio di 62,7 milioni di euro.
Dato che il reciproco di 20% è 5, vuol dire che basta moltiplicare per 5 il valore di minor costo dello Stato per capire quanto normalmente “vale” la “+Dai -Versi”: circa 310 milioni di euro (e qui sarebbe interessante, anche se difficile, capire a cosa corrispondono, in termini di donazione, questi 310 milioni di euro: le persone fisiche hanno diversi scaglioni di reddito, dal 23% al 43%, e i soggetti Ires hanno il 27,5%). Tutti avevano il tetto massimo di 70mila euro. Come faranno a tagliare le agevolazioni prima del 5% e poi del 20%? Per le detrazioni il meccanismo potrebbe non risultare difficoltoso.
La detraibilità per le erogazioni alle onlus, alle aps e ad altri enti al 19% viene decurtata del 5% (sul 19%), arrivando a una detraibilità del 18,05%. L’anno dopo, con il taglio del 20%, la detrazione si riduce al 15,2%. In pratica, a fronte di una donazione di mille euro, ora è possibile risparmiare 190 euro, poi 180,50, e infine 152. Un bel modo di incentivare le donazioni.
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